Articolo di mammaoca pubblicato sul settimanale Tempi  di questa settimana.

“Siamo tutti Artù in cerca di Merlino”

Ho raccontato ieri sera la storiella con cui esordisce un famoso discorso dello scrittore Foster Wallace alla cerimonia delle lauree al Kenyon College nel 2005. “Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all’altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice “Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua?” I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede “Che cavolo è l’acqua?””. Ma l’avete capita?  Certo, loro non si rendono conto di ciò che hanno intorno, della realtà. Immediato fa eco Giò, 9 anni, “Gli animali sono proprio deficienti! Se facevano come Semola e Merlino! Sapete quando sono pesci, e Merlino gli fa quella canzone” e canta “ Bianco e ner, falso e ver, questo il mondo fa girar, per ogni su c’è sempre un giù per ogni se c’è sempre un ma”. Mentre per noi “E’ straordinariamente difficile da fare, rimanere coscienti e consapevoli nel mondo adulto, in ogni momento”, per Giò la riflessione finale di Wallace “È sul valore reale di una vera istruzione, che non ha quasi nulla a che spartire con la conoscenza e molto a che fare con la semplice consapevolezza, consapevolezza di cosa è reale ed essenziale, ben nascosto, ma in piena vista davanti a noi, in ogni momento, per cui non dobbiamo smettere di ricordarci più e più volte: “Questa è acqua, questa è acqua.””, per lui, per il bambino Gio, è roba ovvia. Ad Artù glielo insegna Merlino cosa cavolo è l’acqua.

Per chi volesse vedere o rivedere o far vedere per la prima volta il delizioso modo con cui Merlino mostra a Semola che  Questa è l’acqua, questa è la realtà  nel film  “La spada nella roccia”