24 febbraio, volo in Sardegna per votare. Partenza da Orio al Serio, aeroporto Caravaggio. Neve, scongelamento delle ali, operazione mai vista e con un che di inquietante, sparano una schiuma sull’aereo, mentre tu ci sei dentro, e questo, se non ti fa scappare, ti fa riflettere, anche solo per un attimo, al senso della tua vita fino a quel momento. Due ore di ritardo, e ci mancherebbe, scongelate, scongelate pure. E poi si parte, e poi ne valeva la pena. Volo e voto.
Mamma, hai volato sulle nuvole, sulla neve….
…..o sulla panna montata?
Mamma, ma perchè da noi in inverno è tutto nero o marrone scuro
e in Sardegna è tutto verde?
Un gran coraggio volare con questi tempi, ma ancora piu’ grande se si vola per andare a votare, chi? Chi merita questo sacrificio condito anche da una qual certa dose di rischio? Quanti sacrifici siamo chiamati a fare per il bene che vogliamo all’Italia come “amata” nostra patria e non certo come patria di una manica di politicanti da quattro soldi e per di piu’ pure “bucati” per non dire falsi. Alvaro.
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Caro Alvaro amo il rischio. E anche l’Italia.
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