La Bella, quella della Bestia, prima di Emma, quella della Disney.
Prima del 16 Marzo 2017
Qualche notizia, suggestione, parola, immagine, senso
PER FARVI CONOSCERE LA BELLA, quella della già riportata fiaba di Madame Leprince de Beaumont, quella che per Italo Calvino e Cristina Campo di nome fa Belinda, ed è l’eroina di una delle più belle fiabe di tutti i tempi. Quella così intelligente e moderna da leggere libri e non aver paura di coltivare la terra e così imperdonabile da farsi regalare una rosa in pieno inverno.
PRIMA DEL 16 MARZO. Prima di Emma, quella di Harry Potter, quella che la Disney ha scelto per vestire (bella, bella) e cantare (bene, bene) i panni della ragazza più moderna delle fiabe del 700, quella che, con un merchandising da colosso americano che si rispetti, ci sta imponendo il suo visettino impertinente da qui all’eternità, o meglio, da qui all’eternità resterà la fiaba della Bella, e forse la Watson rimarrà fino alla prossima eroina che la Disney ci vorrà graziosamente ammansire.
Cominciamo con due paladini delle fiabe
- Se per Chesterton la lezione di questa fiaba è la più volte citata: “una cosa deve essere amata prima di essere amabile”
- per Cristina Campo, il tema de La Bella e la Bestia o, nella sua traduzione, Belinda e il Mostro, è l’evangelico “Chi getterà la sua vita la salverà”.
e con l’incipit della fiaba, dove conosciamo (cosa assai rara nel mondo delle fate) un padre “intelligente”.
C’era una volta un ricchissimo mercante; aveva sei figli, tre maschi e tre femmine, e siccome era un uomo intelligente, non risparmiò nulla per educarli e dar loro ogni sorta di maestri. Le figliole erano bellissime, ma specialmente la minore era una meraviglia: quand’era piccola, tutti la chiamavano bellina, cosicché il nome di Bella le restò, e ciò fu causa, per le sue sorelle di grandissima gelosia.
Questa figlia minore, ch’era era più bella delle altre, era anche più buona di loro: le due maggiori erano piene di superbia perché si sapevano molto ricche: si davano arie da gran signore, non volevano aver nulla a che fare con le figlie degli altri mercanti e ricercavano soltanto la compagnia della gente titolata; tutti i giorni andavano a feste da ballo, teatri, passeggiate eleganti e si burlavano della sorella minore, perché preferiva passare il tempo a leggere buoni libri.
È una delle storie che preferisco. Aspetto il film con vero piacere, anche per la presenza di Emma, da accanita fan del piccolo maghetto 🙂
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Proprio perché è una delle mie fiabe preferite, “temo” un po’ il film. I film fatti finora sono un po’ troppo dark… vedremo Emma…
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Hai ragione, aspettiamo ancora un pò e vediamo 😉
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