Leggere e creare Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett e scoprire, con i protagonisti, “l’incantesimo buono che governa il mondo”. Sì anche creare, fare, costruire. Non è stato il sogno di tutti i bambini che hanno letto questo bel libro? Diventata grande, io l’ho realizzato.
Nella mia casa sarda, una ex-scuola di saldo granito che diventa, a seconda degli inquilini che ospita, colonia, monastero o caserma, c’è un giardino, il mio giardino segreto. Le somiglianze con quello letterario, nonostante il mio sia in pieno paese, per niente isolato e decisamente più piccolo, ci sono ed eccole:
- Tutti e due sono stati abbandonati per tanto tempo, anche se nel mio, il fatto che girassero i bambini della scuola a qualcosa è servito, alcune piante sono cresciute a caso e piuttosto appiccicate. Mi immagino i bambini, durante la ricreazione, mentre facevano a gara a lanciare noccioli di pesca, ed ecco nascere un pesco, e le mele, ed ecco il melo e forse la maestra ha mostrato loro le ghiande di leccio, e le ha piantate, qualcuna ha germogliato ed ecco il mastodontico leccio e poi rosmarino e salvia.
- L’altra somiglianza è data dal grande muro che lo circonda e guardate un po’ se, pur essendo in centro paese, le grandi pietre di granito che non lasciano vedere cosa c’è all’interno non vi fanno pensare a Il giardino segreto. Che é quello che ho pensato io, appena vista la casa.
- E poi le piante. Qui é il regno di tutti i venti, per cui un seme che arriva da lontano fa crescere edere e piante grasse mai viste vicino al plumbago, e il papiro si intreccia agli oleandri, l’ulivo con il corbezzolo e il gelsomino che sembrava morto perché il leccio incombente gli fa troppa ombra, è andato a cercarsi il sole arrampicandosi su un tetto e avvolgendo fin i cavi della luce. Un giardino un po’ selvatico e sempre in creazione da 17 anni.
- Dimenticavo. In realtà i gatti che decidono di nascere qui dentro e gli uccellini che dimorano sul grande leccio sono i veri proprietari di questo giardino, anche se mi tollerano. Forse mi prendono un po’ per Dickon, uno dei piccoli protagonisti de Il giardino segreto. Ah, potessi anch’io, come lui, far crescere ogni cosa anche da un mattone, forse finalmente l’hibiscus che ogni anno, da 17 anni, pianto e mi muore anche lui attecchirebbe!!
Mio figlio, quando era più piccolo diceva “questo giardino l’ha fatto la mia mamma”. É vero, persino l’erba sono riuscita a far crescere, e credeteci nessuno qui ha l’erba, ma per dirvi com’é andata, ogni anno tentavo la semina ma poi dovresti innaffiare tutto il giorno, sai che spreco di acqua, e poi il vento, insomma non attecchiva. Poi un bel giorno arriva la gramigna, infestante, e c’è rimasta, e ogni anno avanza, in inverno si secca e in primavera si apre una strada di verde e la strada pian piano si allarga e alla fine dell’estate ecco tutto il prato coperto di allegra gramigna infestante.
Sì, è vero Gio è stata la mamma a fare il giardino e quell'” incantesimo buono che governa il mondo“, ecco come lo chiamano Mary, Colin e Dickon, i piccoli protagonisti del libro, perché non sanno come chiamarlo in altro modo. Quell’incantesimo buono nascosto dentro tutti i bei libri, quello che la mamma di Dickon e Ben chiamano Divina Provvidenza.
Che meraviglia, bellissimo
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Grazie grazie!!! Non credere è dura, ma da veramente soddisfazione!! Mi manca solo l’hibiscus da far attecchire…ma vediamo i miei quattro venti cosa dicono! 🙂
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🙂 Speriamo bene!
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