#10righe più una de IL VENTO NEI SALICI di Kenneth Grahame.
Non avevo ancora mai parlato di questo libro, mea culpa, bellissimo classico inglese, (e detto da una che non gradisce troppo libri e storie con animali come protagonisti, potete crederci!). Che dire poi di come è scritto, della perizia e classe con cui sono usati nomi, aggettivi, verbi, della scelta di parole sempre precise e dense di significato, quelle che aprono un mondo, intendo!! E’ uno dei libri scelti e commentati dalla prof. Raffa qui.
Mi piace esordire con questo libro, uno di quelli suggeriti dalle maestre, al nuovo appuntamento con #10righe tratte da bei libri. Sono 10 righe, più una o due o tre, o magari trasgredisco con un bel 2 x 10 righe, (come in questo caso), che mi hanno colpito per bellezza, grazia, parola, senso o ironia o anche tutto insieme. Un modo in più per aprire una breccia tra noi e quel mistero insoluto e vagabondo che le parole contengono.
Il vento nei salici, bella introduzione
Così questo sarebbe un fiume!
-Questo E’ il fiume, – lo corresse Topo
-E tu davvero ci vivi accanto? Che bella vita!
-Accanto, insieme, sopra e dentro. E’ il mio mondo e non ne desidero altri.
-E cosa c’è laggiù? – chiese Talpa, accennando con la zampa alla scura cornice di un bosco che delimitava le sponde erbose del fiume.
-Quello? Oh, non è che il Bosco Selvaggio, – tagliò corto Topo, noi gente di fiume non lo frequentiamo spesso ….
…..-E oltre il Bosco Selvaggio? – chiese Talpa.
-C’è il Vasto Mondo, – disse Topo. – Ma quello non ci riguarda.
Deviando dalla corrente principale, passarono in quello che appariva come un laghetto circondato da lingue di terra. Sponde erbose digradavano sui suoi due lati, mentre dinanzi a loro, da una diga, una cascata argentata riempiva l’aria con un mormorio carezzevole, andando a braccetto con la ruota di un grigio mulino dal tetto spiovente. Tutto era di una tale bellezza che Talpa non poté che levare in alto le zampe e singhiozzare. “Oh! Oh! Oh!”
Tutto era di una tale bellezza che Talpa non poté che levare in alto le zampe e singhiozzare. “Oh! Oh! Oh!”
La neve si stava facendo così alta che riuscivano a stento a trascinarci le loro corte zampette. Non sembrava esserci fine al bosco, né principio, né alcuna differenza in esso. E soprattutto, quel che era peggio, non sembrava esserci alcuna via d’uscita.
-Non possiamo starcene qui seduti, – disse Topo. – Dobbiamo fare ancora uno sforzo. Laggiù c’è una specie di conca, dove il terreno è tutto ondulato e irregolare. Ci dirigeremo là per trovare un riparo dove riposare, e poi faremo un altro tentativo. Potrebbe sempre smettere di nevicare, o accadere qualcosa di nuovo.
Potrebbe sempre smettere di nevicare, o accadere qualcosa di nuovo.
Prego. Lo faccio proprio per invogliare a leggere questi bellissimi libri, che portano i loro anni in maniera egregia, e in questo c’è proprio … poesia nel senso più alto del termine. Appena riesco condividerò un’altra sorpresina su questo libro.
Che poesia. Che voglia di continuare a leggerlo. Grazie per la condivisione.
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Prego. Lo faccio proprio per invogliare a leggere questi bellissimi libri, che portano i loro anni in maniera egregia, e in questo c’è proprio … poesia nel senso più alto del termine. Appena riesco condividerò un’altra sorpresina su questo libro.
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