Il lupo di Gubbio, in Fioretti di san Francesco. 4 ottobre

Il 4 ottobre è san Francesco, il santo patrono d’Italia.
Vi propongo la trascrizione dai Fioretti del miracolo forse più noto del santo di Assisi, la conversione del ferocissimo lupo di Gubbio, una bellissima storia da raccontare ai bambini.

Avevo già pubblicato di san Francesco il Cantico delle Creature, parlando nello stesso
post del libro illustrato ad intaglio Brother Sun, Sister Moon, di K.Paterson e P.Dalton,
mai tradotto in italiano ma veramente adatto per bellezza e sapienza a quella che rimane la prima e una delle più belle poesie italiane.

Vi propongo la trascrizione originale, per i bambini e i grandi amanti dell’uso e degli esordi dell’italiano, e una “traduzione” nella nostra lingua corrente.

Fioretti di san Francesco capitolo XXI
Il lupo d’Agobio
Del santissimo Miracolo, che fece Santo Francesco,
quando convertì il ferocissimo lupo d’Agobio

 

image_book

Al tempo che Santo Francesco dimorava nella città d’Agobio, nel contado d’Agobio apparì un lupo grandissimo, terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali, ma eziandio gli uomini, intantochè tutti i cittadini istavano in gran paura, perocchè spesse volte s’appressava alla città; e tutti andavano armati quando uscivano della terra, come se eglino andassero a combattere, e contuttociò non si poteano difendere da lui, chi in lui si scontrava solo.
E per paura di questo lupo e’ vennono a tanto che nessuno era ardito d’uscire fuori della terra. Per la qual cosa, avendo compassione Santo Francesco agli uomini della terra, sì volle uscire fuori a questo lupo, benchè li cittadini al tutto non gliel consigliavano: e facendosi il segno della santissima Croce, uscì fuori della terra egli coi suoi compagni, tutta la sua confidenza ponendo in Dio. E dubitando gli altri d’andare più oltre, san Francesco prese il cammino inverso il luogo dov’era il lupo. Ed ecco che, vedendo molti cittadini, li quali erano venuti a vedere codesto miracolo, il detto lupo si fa incontro a Santo Francesco colla bocca aperta: ed appressandosi a lui, Santo Francesco gli fa il segno della santissima Croce, e chiamollo a sè e disseli così: Vieni qui, frate lupo; io ti comando dalla parte di Cristo che tu non facci male nè a me, nè a persona.

Mirabile cosa! Immantinente che Santo Francesco ebbe fatta la Croce, il lupo terribile chiuse la bocca, e ristette di correre: e fatto il comandamento, venne mansuetamente, come un agnello, e gittossi ai piedi di S. Francesco a giacere. E allora Santo Francesco gli parlò così: Frate lupo, tu fai molti danni in queste parti, ed hai fatti grandi maleficii, guastando e uccidendo le creature di Dio, senza sua licenza: e non solamente hai uccise e divorate le bestie, ma hai avuto ardire d’uccidere gli uomini, fatti alla immagine di Dio; per la qual cosa tu degno se’ delle forche come ladro e omicida pessimo; e ogni gente grida e mormora di te, e tutta questa terra t’è nemica. Ma io voglio, frate lupo, far la pace fra te e costoro; sicchè tu non gli offenda più, ed eglino ti perdonino ogni passata offesa, e nè li uomini nè li cani ti perseguitino più. Dette queste parole, il lupo con atti di corpo e di coda e di occhi, e con inchinare di capo, mostrava d’accettare ciò che Santo Francesco dicea e di volerlo osservare. Allora Santo Francesco ripetè qui: Frate lupo, dappoichè ti piace di fare e di tenere questa pace, io ti prometto, che io ti farò dare le spese continuamente, mentre che tu viverai, dagli uomini di questa terra, sicchè tu non patirai più fame; imperciocchè io so bene che per la fame tu hai fatto ogni male. Ma poich’io t’accatto questa grazia, io voglio, frate lupo, che tu mi imprometta che tu non nocerai mai a nessuna persona umana, nè ad animale; promettimi tu questo? E il lupo con inchinare il capo fece evidente segnale che ’l prometteva.
E Santo Francesco sì dice: Frate lupo, io voglio che tu mi facci fede di questa promessa, acciocch’io me ne possa bene fidare: e distendendo la mano Santo Francesco, per ricevere la sua fede, il lupo levò su il piè ritto dinanzi, e dimesticamente lo puose sulla mano di san Francesco, dandogli quello segnale di fede ch’egli potea. E allora disse san Francesco: Frate lupo, io ti comando nel nome di Gesù Cristo che tu venga ora meco, senza dubitare di nulla, e andiamo a fermare questa pace al nome di Dio.

E il lupo ubbidiente se ne va con lui, a modo d’uno agnello mansueto; di che li cittadini vedendo questo, fortemente si maravigliavano. E subitamente questa novitade si seppe per tutta la cittade: di che ogni gente, maschi e femmine, grandi e piccoli, giovani e vecchi, traggono alla piazza a vedere il lupo con san Francesco. Ed essendo ragunato tutto il popolo, san Francesco si levò suso a predicare loro, dicendo tra l’altre cose come per li peccati Iddio permette cotali cose e pestilenze: e troppo è più pericolosa la fiamma dello inferno, la quale ha da durare eternalmente alli dannati, che non è la rabbia del lupo, il quale non può uccidere se non il corpo; quanto è dunque da temere la bocca dello inferno, quando tanta moltitudine tiene in paura e in tremore la bocca di uno piccolo animale? Tornate dunque, carissimi, a Dio, e fate degna penitenza dei vostri peccati; e Dio vi libererà dal lupo nel presente tempo, e nel futuro dal fuoco infernale.
E fatta la predica disse san Francesco: Udite, fratelli miei: frate lupo, che è qui dinanzi da voi, m’ha promesso e fattomene fede di far pace con voi, e di non offendervi mai in cosa nessuna; e voi gli promettete di dargli ogni dì le cose necessarie; ed io v’entro mallevadore per lui, che ’l patto della pace egli osserverà fermamente. Allora tutto il popolo a una voce promise di nutricarlo continuamente.

E Santo Francesco dinanzi a tutti disse al lupo: E tu, frate lupo, prometti d’osservare a costoro il patto della pace, che tu non offenda nè gli uomini, nè gli animali, nè nessuna creatura? E il lupo inginocchiasi, e inchina il capo: e con atti mansueti di corpo, e di coda, e d’orecchi dimostra, quanto è possibile, di volere servare loro ogni patto. Dice Santo Francesco: Frate lupo, io voglio che come tu mi desti fede di questa promessa fuori della porta, così dinanzi a tutto il popolo mi dia fede della tua promessa, e che tu non mi ingannerai della mia promessa e malleveria, ch’io ho fatta per te. Allora il lupo, levando il piè ritto, sì ’l pose in mano di Santo Francesco. Onde tra questo atto e degli altri detti di sopra fu tanta allegrezza e ammirazione in tutto il popolo, sì per la divozione del santo, e sì per la novitade del miracolo, e sì per la pace del lupo, che tutti incominciarono a gridare al cielo, laudando e benedicendo Iddio, il quale avea loro mandato Santo Francesco, che per li suoi meriti gli avea liberati dalla bocca della crudele bestia.
E poi il detto lupo vivette due anni in Agobio; ed entrava dimesticamente per le case, a uscio a uscio, senza fare male a persona, e senza esserne fatto a lui; e fu notricato cortesemente dalla gente; e andandosi così per la terra e per le case, giammai nessuno cane gli abbaiava dietro.
Finalmente, dopo due anni, frate lupo si morì di vecchiaia: di che li cittadini molto si dolevano; imperocchè veggendolo andare sì mansueto per la cittade, si raccordavano meglio della virtù e santitade di Santo Francesco.

Fioretti di san Francesco cap. XXI
Il lupo d’Agobio (il lupo di Gubbio)
Storia del santissimo miracolo che fece san Francesco
quando convertì il ferocissimo lupo di Gubbio

image_book

Al tempo in cui san Francesco dimorava nella città di Gubbio, in quel contado apparve un lupo enorme, terribile e feroce, il quale non solo divorava gli animali, ma persino gli uomini, ragion per cui tutti i cittadini vivevano nella paura.
Il lupo, infatti, si avvicinava spesso alla città e tutti ormai camminavano armati, come se dovessero andare in guerra e ciononostate nessuno era in grado di difendersi da lui, se lo si incontrava da soli. Per paura di questo lupo si giunse al punto che nessuno aveva il coraggio di uscire fuori dal villaggio.
Per questa ragione, avendo compassione degli uomini del luogo e benchè i cittadini glielo sconsigliassero, san Francesco si decise ad andare in cerca del lupo. Facendosi quindi il segno della Croce, il santo uscì fuori del villaggio con alcuni compagni, riponendo piena fiducia in Dio.

Non passò molto tempo che mostrandosi i suoi compagni incerti, san Francesco dovette, però, proseguire da solo.
Molti cittadini, intanto, erano accorsi a vedere questo miracolo ed ecco che il lupo si fece incontro a san Francesco con la bocca spalancata: andandogli incontro, san Francesco gli impartí il segno della santissima Croce, lo chiamò a sè e gli disse:

Vieni qui, fratello lupo! Io ti comando in nome di Cristo di non fare più alcun male nè a me, nè a nessun’altra persona.

St-Francis-with-the-wolfMirabile cosa! Nello stesso istante in cui san Francesco fece il segno della Croce, il terribile lupo chiuse la bocca e smise di correre: come ebbe udito il comando, venne mansuetamente, come un agnello, e si gettò ai piedi di san Francesco a giacere. E allora san Francesco gli parlò così:

Fratello lupo, tu fai molti danni da queste parti, ed hai compiuto grandi delitti, ferendo e uccidendo le creature di Dio, senza sua licenza: e non solamente hai ucciso e divorate le bestie, ma hai avuto l’ardire d’uccidere gli uomini, fatti ad immagine di Dio; per la qual cosa tu saresti degno della forca come ladro e omicida. La gente grida e mormora di te e tutta questa terra t’è nemica. Ma io, fratello lupo, voglio vedervi riconciliati, sicchè tu non li offenda più ed essi ti perdonino ogni passata offesa, e nè gli uomini, nè i cani ti perseguitino più.

Mentre udiva queste parole, il lupo con movimenti del corpo, della coda e degli occhi, e chinando il capo, mostrava d’accettare ciò che san Francesco diceva e di volerlo osservare. Allora san Francesco ripetè:

Fratello lupo, se vorrai mantenere questa pace, io ti prometto, che farò in modo che gli uomini di questa terra provvedano ai tuoi bisogni finchè vivrai, in modo che tu non patisca più la fame; poichè io so bene che è per la fame che tu hai fatto ogni male. Ma se io ti do questa garanzia, voglio, fratello lupo, che tu mi prometta che non nuocerai mai più a nessuna persona umana, nè ad animale! Me lo prometti? E il lupo con un cenno del capo, fece evidente segno che, sí, lo prometteva.

Francis_wolf

E san Francesco disse: Fratello lupo, io voglio che tu faccia un giuramento, in modo che io possa fidarmi”. A questo punto san Francesco distese la mano e il lupo sollevò una zampa e la pose sulla mano di san Francesco, facendo cosí, come poteva, il suo giuramento.
Allora san Francesco disse:

Fratello lupo, io ti ordino nel nome di Gesù Cristo che tu venga con me, senza dubitare di nulla. Andiamo a sottoscrivere questa pace in nome di Dio!”

E il lupo ubbidiente andò con lui, come avrebbe fatto un agnello mansueto.

Francis_leads_wolf

Grande fu la meraviglia dei cittadini di Agobio, quando li videro arrivare! In un lampo la notizia si seppe per tutta la città. Chiunque, maschi e femmine, grandi e piccoli, giovani e vecchi, corsero in piazza a vedere il lupo con san Francesco. E quando il popolo si fu radunato, san Francesco attaccò a predicare, dicendo tra le altre cose, che è a causa dei peccati che Dio permette certe disgrazie: ma sono molto più temibili le fiamme dell’inferno, che tormentano i dannati in eterno, che non la rabbia di un lupo, il quale non può uccidere se non il corpo. Quindi, quanto sono dunque da temere le mostruose fauci dellinferno, se la bocca di uno piccolo animale riesce a causare un tale terrore in tanta gente comune?

 

Tornate dunque, carissimi, a Dio, e fate degna penitenza per i vostri peccati! Dio vi libererà dal lupo nel tempo presente e dal fuoco infernale, in quello futuro!”

Infine san Francesco disse: Udite, fratelli miei: fratello lupo, che è qui dinanzi da voi, m’ha promesso di far pace con voi e di non offendervi mai più. Voi ora gli prometterete di provvedere ai suoi bisogni quotidiani ed io mi faccio garante per lui, che rispetterà fermamente i patti.

Allora tutto il popolo a una voce promise che avrebbe provveduto a nutrire il lupo. E san Francesco dinanzi a tutti disse al lupo: E tu, fratello lupo, prometti d’osservare il patto di pace?

fioretti-di-San-Francesco01

Il lupo allora inginocchiatosi e chinando il capo, con movimenti controllati di corpo, coda e orecchi, dimostrò, da par suo, di volere rispettare i patti.

Disse quindi san Francesco: Fratello lupo, io voglio, però, che, dinanzi a tutto il popolo tu mi dia segno della tua promessa, come facesti fuori della porta.

Allora il lupo, sollevando la zampa, la pose in mano a san Francesco.

Fu tanta l’allegrezza e l’ammirazione susciatata in tutto il popolo da questi eventi, sia per la devozione al santo, sia per la novità del miracolo, sia infine per la pace stipulata con il lupo, che tutti incominciarono a gridare al cielo, lodando e benedicendo Iddio, che aveva loro dato san Francesco, il quale per i suoi meriti li aveva liberati dalle grinfie della crudele bestia.
Il lupo visse due anni ad Agobio. Entrava nelle case, porta a porta, senza fare male a nessuno e senza subirne. Ricevette sempre cibo in abboandanza e mentre andava in giro per la campagna e per le vie mai nessun cane gli abbaiò dietro.
Dopo due anni, fratello lupo morì di vecchiaia e i cittadini di Agobio se ne dispiacquero profondamente, infatti vederlo andare su e giù per le vie del paese, faceva loro ricordare la virtù e la santità di san Francesco.

 

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.