#5libri imprescindibili per la prof. Grazia: e qui si vola alto

#5libri imprescindibili per la prof. Grazia: e qui si vola proprio alto. Dovessi dare un titolo a questa affascinante lista la chiamerei DOVE OSANO LE AQUILE e di seguito vi inviterei: OSATE maestre OSATE, che i bambini ne saranno felici e vi seguiranno.

Dopo i libri preferiti e suggeriti dalle maestre Ornella, Raffaela e Laura e dopo il mio elenco di libri imprescindibili per le scuole elementari, ecco che risponde alla mia domanda,

“Dimmi 5 libri, uno per ogni classe dalla I alla V, che la maestrina Lalla dovrebbe avere e leggere in classe e perché”.

la prof. Grazia. I miei libri per gli anni della scuola elementare

Io sono per le “letture continue”, quelle che durano a lungo, fatte ad alta voce, aspettate con trepidazione da chi ascolta. Negli anni della scuola media non rinuncerei mai all’Iliade e all’Odissea, lette, ascoltate, recitate…. , al Liceo mi sembra capitale poter leggere I promessi sposi e La Divina Commedia, senza commenti, solo per la gioia di una narrazione che racconta la vita e la sua profondità .

E alle elementari? Non ho dubbi : per i cinque anni di questo primo affacciarsi al piacere della letturaLe cronache di Narnia”di Clive Staples Lewis, una per anno, e in terza e quarta un libro da leggere anche in estate. Il perché lo spiego con le parole di Lewis.

Prima di lasciare la parola a Lewis, e alla prof. Grazia, voglio però spezzare una lancia a favore di una scelta sicuramente impegnativa, una bella sfida, ma davvero affascinante e di sicura meraviglia e successo. Tra gennaio e maggio del 2010, prima che uscisse il film, lessi a scuola da mio figlio “Il viaggio del veliero”. A tutte le classi delle elementari riunite nel teatro, quasi 200 bambini, 30 minuti di lettura, qualche animazione per immaginare e immedesimarsi. Non erano sempre attenti, soprattutto i più piccoli, ma tutte le volte c’erano almeno 5,6 minuti, quelli in cui le parole si facevano più incalzanti ed emozionanti, qualche strano avvenimento, un duello, una trasformazione, in cui tutti gli occhi, tutti i quasi 400 occhi mi guardavano ammaliati. Tra me, quei bambini e le loro maestre e per merito di quelle belle parole che venivano da lontano, che ci erano state regalate e che tornavano a vivere, avveniva qualcosa. Sinceramente una delle più belle esperienze della mia vita.

  • Prima elementare: “ Il Nipote del magoil nipote del mago

Ad un certo punto si legge:

“ Nel buio accadde qualcosa. Si sentì un canto provenire da lontano e per quanto Digory si sforzasse di capire da dove, non ci riuscì. Una volta sembrava arrivare da tutte le direzioni , un’altra da sotto terra: le note più basse erano così profonde che avrebbe potuto produrle la terra stessa. Era una melodia senza parole e senza ritornello, ma nonostante questo pareva la musica più bella che avessero ascoltato.(…) Il leone andava avanti e indietro per la terra deserta cantando la nuova canzone. Era un canto più dolce e melodioso di quello con cui aveva richiamato le stelle e il sole; era una musica gentile e carezzevole. E mentre il leone camminava e cantava, l’erba tingeva la valle di verde….”

  • Seconda elementare: “Il leone la strega e l’armadio

Ad un certo punto si legge:il leone la strega e l'armadio

“Per la prima volta in vita sua, Edmund provò un gran dolore non per sé, ma per altre creature(…)Ci fu un attimo di silenzio totale in cui Edmund riuscì a cogliere lo strano rumore. Non troppo strano però perché gli sembrò di averlo già sentito altre volte e di riconoscerlo. Era un fruscio dolce e continuo, un mormorio argentino. Ma sì- e il cuore gli diede un tuffo di gioia- era il rumore dell’acqua che scorre(…)intuì che il lungo gelo invernale era finito.

-Questo non è il disgelo – gridò ad un tratto il nano fermandosi di botto. – Questa è la primavera! – poi si rivolse alla sua padrona e chiese:- E adesso ? cosa facciamo. L’inverno se n’ è andato. Questa è opera di Aslan.

– Se pronunci ancora quel nome- lo interruppe la strega -… se pronunci ancora quel nome ti ammazzo.”

  • Terza elementare: “Il cavallo e il ragazzo

Ad un certo punto si legge:il cavallo e il ragazzo

“- Quel leone ero io. – Shasta rimase a bocca aperta senza dire niente, ma la voce continuò: – Sono il leone che ha fatto in modo che incontrassi Aravis. Sono il gatto che ti ha fatto compagnia tra le case dei morti e quello che, mentre dormivi, ha scacciato gli sciacalli. Sono il leone che ha terrorizzato i cavalli, dando loro la forza di compiere l’ultimo tratto di strada. Anche se questo non puoi ricordarlo sono io che ho spinto la barca con te bambino, allo stremo delle forze, verso una spiaggia dove si trovava un uomo che quella notte non riusciva a dormire e che fu pronto ad accoglierti.

– Allora sei stato tu a ferire Aravis?

– Proprio così.

– Ma perché?

– Ragazzo ti sto raccontando la tua storia non la sua.

– Chi sei?- domandò Shasta

(…)

Shasta era spaventato a morte, ma all’improvviso gli balenò un pensiero: “ Se ti tiri indietro adesso, ti tirerai indietro in tutte le battaglie della vita. Coraggio, ora o mai più!” Quando le prime linee si scontrarono , il ragazzo ebbe solo una pallida idea di quello che accadeva.

  • Vacanze tra la terza e la quarta: “Il principe Caspian”

 

Se sei stata una volta regina, lo sei per sempre

il principe caspian

  • Quarta elementare: “Il viaggio del velieroil viaggio del veliero

 

 

Non c’è una frase per cui non valga la pena leggerlo. Inserisco io Mammaoca la frase, quella che è stata la più provocatoria e sfidante per i bambini cui ho letto il libro:

“Si accorse che gli mancavano le voci dei compagni e che avrebbe gradito una parola di conforto persino da Ripicì. Con quei pensieri per la testa, il povero drago che una volta era stato Eustachio scoppiò in lacrime e singhiozzi. Vedere un rettile così imponente che piange e si dispera in una valle deserta illuminata dalla luna, è uno spettacolo che sfida l’immaginazione.”

  • Vacanza tra la quarta e la quinta: “La sedia d’argento

Evviva i paludroni, evviva Pozzanghera, che capisce, fatto di palta e terra, la profondità delle stelle e, anche se è un po’ pessimista( oh come lo capisco!), sa riconoscere ed indicare la positività della vita ed insegna ad amarla.

la sedia d'argento

  • Classe quinta : “L’ultima battaglia”

Più entri nel cuore delle cose, più grandi diventano.

“Guardate al cuore delle cose, amici. Al cuore…” gridò Argentovivo galoppando verso ovest. Anche se non riuscirono a capire il significato di quelle parole, infondevano una gioia profonda e avevano una dolce musicalità.

l'ultima battaglia

Non rinuncerei a questa lettura nella scuola elementare, perché queste parole luminose, diventate familiari negli anni dell’infanzia, possano essere una compagnia negli anni belli e anche in quelli faticosi che la vita può riservare.

 

 

 

 

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