E’ la domanda che mi ha fatto una sera mio figlio di otto anni. Incalzante, continua e insistente. Quello che vi propongo è l’articolo, un po’ risposta un po’ riflessione, che ho scritto nella mia rubrica su “Tempi”. Proprio perchè vale per tutte noi. Mamma oca
Ma chi si preoccupa di scoprire cosa c’è oltre le montagne?
La scuola c’è, per lo meno alcune scuole. Che pensano davvero a fare alzare lo sguardo ai nostri bambini sulla grande realtà. E noi?
E una sera, mentre si sta preparando per andare a letto, d’improvviso tuo figlio di otto anni ti chiede: «Cosa c’è oltre le montagne?», e incalzando con sguardo attento: «Che bello scoprire cosa c’è oltre le montagne». E alla tua domanda: «Quali?», ti secca con un «Le Montagne». So poi che a scuola la maestra ha letto alcuni racconti sulle scoperte che si possono fare nel mondo che ci circonda, dove la montagna, come nell’immaginario di pittori e poeti, assurge a quel limite da superare per andare oltre – non è così che nascono scienziati e fisici? – e in un brano di Bambi la madre del cerbiatto lo incita a scoprire tutto quello che ha intorno. La scuola c’è, per lo meno alcune scuole. Che pensano davvero a fare alzare lo sguardo ai nostri bambini sulla grande realtà. E noi? Care mamme che vi trovate nella situazione di dover rendere conto di ciò a cui credete a bambini desiderosi di crescere, non fatevi cogliere impreparate. Perché se snobbate le domande di vostro figlio perché state pensando a come sistemare la famiglia, all’Italia che non esce da un’impasse pettegolistico-giustizialista, a come riuscire a conciliare lavoro e famiglia, a trovare più spazio per voi, allora vi meritate un bel: «La mamma di Bambi sa tutto mentre tu non sai niente, perché non scopri», che forse vi sveglierà. Ad alzare lo sguardo come vostro figlio, che non importa se pensate di salvare il mondo o di fare shopping, per lui è uguale. Lui vuole che io ci sia. E che risponda. Cosa c’è oltre Le Montagne?
ciao molto bene
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Il giudizio sconfigge l’idiozia.
Potrebbe essere il titolo di un racconto! Ma quello che vi dirò è reale fortunatamente. Vi ricordate ” Il mondo di Patty”? Ebbene l’altra sera ho accompagnato le mie figlie dalle cuginette, inverità cugine di sacramento… (un giorno vi racconto anche questa), loro giocano sempre tanto insieme, ma si era fatta l’ora di vedere il fatidico serial e si erano sedute per verlo insieme, senonchè io faccio :”tra mezz’ora andiamo via!”Guardandosi in faccia si alzano dai divani e corrono in cameretta per poter godere nell’ultima mezzora della compagnia reciproca e al diavolo il mondo di Patty. Come dire ce il giudizio supportato da una grande affezione vince sull’imbecillità.
Mamma contenta
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E’ proprio vero, è difficile “fare per loro” perchè il mondo rema contro! Educare è una gran fatica ma non bisogna desistere, non mollare mai sui giudizi, le regole, non mollare mai neanche alla stanchezza semmai dirlo; è incredibile come i bambini ti comprendano, ti sappiano ascoltare…loro sì e rispettare anche la stanchezza che per loro è una sconosciuta!
Ho letto la rubrica su tempi di “gossip girls” fortuna che le mie figlie sono ancora piccole…ma comunque attratte da un altro cult “il mondo di Patty”, ho fatto fatica a capire perchè piaccia così tanto, ho anche pensato di non farlo vedere più, poi ho iniziato a sedermi vicino a loro, quando possibile, e a remare contro tutte le stupidità dicendo “Che cretino questo! Che assurdità” facendo, insomma, passare un giudizio perchè i nostri figli sono di questo mondo e non possiamo evitare che vengano contaminati ma possiamo fare alzare lo sguardo ed insegnare un metodo che gli servirà per tutte le cose: Educare al giudizio…sembra facile!
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ma cosa significa “educarli al giudizio”??!! invece di cercare di inculcare loro il tuo punto di vista che NON è quello giusto ma soltanto il tuo, personale e totalmente soggettivo, cerca di far loro domande e di interessarti al perchè loro amino vedere un programma piuttosto che fare un gioco o quant’altro, in questo modo potresti imparare qualcosa di nuovo anche tu! Agendo come tu fai non fai altro che influenzarli senza permettere loro di di costruire una propria e personale visione della vita che NON deve essere la tua!! vuoi dei cloni? Il giudizio è un’accezione totalmente negativa della “critica” che nasce invece dall’osservazione senza pregiudizi del mondo e della vita, da cui si parte per costruirsi una personalità!! che insegnamento credi di dare quando pronunci cose come “che sciocchezze etc?” invece di capire cosa li attrae del programma di cui parli? la tua risposta non va davvero olre alle montagne e oltre a un bel niente.
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Una sera di queste che già scurisce presto, in macchina, mia figlia di tre anni mi ha sorpreso con un “ciao buio, io vado a casa!”. Mi ha fatto desiderare la stessa familiarità e fiducia nelle cose, nella realtà. Si fa tutto per i bambini ma quanto i bambini fanno per noi!
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Non appena ha letto la rubrica su Tempi mio marito me l’ha data da leggere (cosa che già avevo fatto). Perchè faccio fatica a non essere presa da tutto ciò che c’è da fare per i bambini (tre ed uno in arrivo), il lavoro, la casa ecc. Ma non come dice qui “si fa tutto per i bambini”… perchè fermarsi ad ascoltarli a volte è difficile. Mi sforzo la sera quando sono tutti a casa di fermarmi con loro di giocare, leggergli qualcosa. Loro mi dicono che vogliono una mamma felice.
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