La regina liutista, di A.Afanasjev. Amore incondizionato e furbo

Si ricomincia. L’anno, che per noi madri coincide con scolastico, programmi e organizzazione (a proposito qualcuna sa dare suggerimenti su un’organizzazione che, se non proprio “perfetta”, che sarebbe il mio ideale, sia perlomeno accettabile, che sarebbe sempre meglio della mia?) .

Si ricomincia il blog. Da oggi, 23 settembre 2010, San Pio da Pietrelcina, che ci protegga, nonché primo soleggiato giorno di autunno, e questa notte ci sarà la luna piena. Proprio da questo caldo giorno benedetto mammaoca  ricomincia a scrivere, un po’ più sistematicamente(?), e  spera che le sue amiche, una con  due bellissimi gemelli nuovi di zecca, che si aggiungono a quattro “vecchi” fratelli, (e cosa mai avrai da fare?), e le altre  tutte scuola e casa e scuola, e giochi inventati e biblioteche, possano metterci mano e testa e cuore e notti o albe al web…e se anche voi….Si fa tutto per i bambini. E per le di loro madri.

Si ricomincia da una fiaba.

Perché le fiabe hanno sempre qualcosa da dire al cuore della realtà.    mammaoca

La Regina liutista, di Aleksandr N. Afanasjev

Perchè noi donne-mogli-madri siamo tutte un po’ così (dovremmo esserlo?). Amore incondizionato, condito da intelligente furbizia. … E gli uomini sono tutti un po’ così. Punto.

La regina liutista di A. Afanasjev

In un certo reame, in un certo stato, c’era una volta un re e una regina; dopo aver vissuto con lei parecchio tempo, il re pensò di andare in quel paese lontano dove Cristo venne crocifisso. Dettò gli ordini ai ministri, prese congedo dalla moglie e si mise in cammino. Va e va, arriva nella terra lontana dove Cristo era stato crocifisso; e in quella terra regnava allora un sovrano maledetto.
Come vide il re, diede ordine di prenderlo e di metterlo in galera. Nelle sue carceri c’era un mucchio di prigionieri d’ogni sorta; la notte eran tenuti in catene, e al mattino il sovrano maledetto metteva loro un giogo e li faceva arare i campi fino a sera. Tre anni interi visse il re fra quei patimenti, e non sapeva come uscirne, come dar notizia di sé alla regina. Finché, trovata l’occasione, le scrisse una letterina:
– Vendi tutti i nostri beni, – scrive, – e vieni a riscattarmi dalla schiavitù -. Ricevuta la lettera, la regina la lesse e pianse:
– Come farò a riscattare il re? Se vado io, il sovrano maledetto mi vede e mi prende per moglie; potessi mandare i ministri, ma di loro non mi fido! –

Cosa escogitò allora?

Tagliò le sue trecce bionde, si vestì da musicante, prese un liuto e senza dir nulla a nessuno intraprese quel lungo viaggio. Arriva nel cortile del sovrano maledetto, e suona il liuto; lo suonava così bene che non ci si sarebbe stancati d’ascoltarla nei secoli. Come il sovrano udì quella musica meravigliosa, subito diede ordine di chiamare a palazzo il liutista.
– Salute, liutista! di che terra sei, di che regno? – domanda il sovrano. Risponde il liutista:
– Sin da piccolo giro il mondo, maestà, a rallegrar la gente; e cosí mi sfamo.
– Resta da me; fermati un giorno, due, tre; ti darò un compenso generoso -. Il liutista restò; suona dinanzi al re tutto il giorno, e quello non è mai stanco d’ascoltare.

Che musica meravigliosa! Ogni noia, ogni tristezza scompaiono.

Che musica meravigliosa! ogni noia, ogni tristezza scompaiono.

Tre giorni rimase il liutista dal sovrano, e poi va a salutarlo.

– Come ricompenserò il tuo lavoro? – domanda il re.
– Sovrano, regalami uno dei tuoi schiavi, tu ne hai molti nelle prigioni; e io ho bisogno d’un compagno per la strada. Vado per terre straniere e a volte non so con chi scambiare una parola.
– Prego, scegli quello che ti piace! – disse il sovrano, e l’accompagnò nelle carceri. Il liutista guardò i prigionieri, scelse il re schiavo, e insieme si misero in viaggio. S’avvicinano al loro stato, e il re dice:
– Liberami, buon uomo! Sappi ch’io non sono un semplice prigioniero, ma un re, prendi quel che vuoi di riscatto: non rimpiangerò né denaro né servi.
– Va’ con Dio, – dice il liutista, – della tua roba non ho bisogno.
– Be’, sii almeno mio ospite.
– Capiterà il momento che verrò -. Qui si dissero addio e se ne andarono, ognuno per la sua strada.

La regina, correndo per una strada laterale, s’affrettò a casa prima del marito, si tolse l’abito da liutista e si vestì come si deve. Un’ora dopo i cortigiani cominciano a correre, a gridare: è arrivato il re! La regina gli si buttò incontro, ma lui saluta tutti, e lei non la guarda neppure. Saluta tutti i ministri, e dice:
– Guardate, signori, che moglie ho io! Adesso mi si getta al collo, ma quando io ero prigioniero, e le scrissi di vendere tutti i beni e di riscattarmi, credo che non abbia fatto niente. Cosa pensava dunque? o forse aveva dimenticato il marito? – I ministri riferirono al re:
– Maestà! non appena la regina ebbe ricevuto la vostra lettera, quello stesso giorno è scomparsa, e durante tutto questo tempo e rimasta nascosta chissà dove; s’è ripresentata a palazzo solo oggi.

Lo zar andò su tutte le furie e ordinò:
– Signori ministri! giudicate la mia sposa infedele secondo giustizia e verità. Dove se n’è andata in giro per il mondo? Perché non ha voluto riscattarmi? Mai più avreste riveduto il vostro re, non fosse stato un giovane liutista, pregherò Dio per lui; non mi dispiacerebbe dargli metà del mio reame -.
In quel frattempo la regina, andata a vestirsi da liutista, era uscita nel cortile e s’era messa a suonare il liuto. Il re l’udí, corse incontro al musicante, lo prese per la mano, lo condusse nella reggia, e dice ai suoi cortigiani:
– Ecco il liutista che mi ha tratto di schiavitù! – Quello gettò via l’abito di sopra, e tutti riconobbero subito la regina. Il re si rallegrò tutto, dalla gioia offrì un banchetto, e fecero baldoria una settimana intera.Utile

4 risposte a "La regina liutista, di A.Afanasjev. Amore incondizionato e furbo"

  1. bbbbbbbbbbbeeeeeeeeeeeeeeeelllllllllllllllllllllliiiiiiiiiiiiiiiiiisssssssssssiiiiiiiiiiiiiimmmmmmmmmmmmaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  2. Una storia molto bella e profonda… non l’avevo mai letta o udita! Grazie per questo “regalo” così speciale… per me, i racconti sono i doni più belli che una mamma può dare ai suoi bimbi.
    Penso che entrambi i miei piccoli ne saranno deliziati!
    Un bel giardino virtuale, il tuo, passerò a visitarlo con frequenza…
    Ci ho trovato tanta ispirazione, leggendo qua e là le storie narrate J
    Serena domenica
    :-)claudine
    http://claudine2007.splinder.com

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