La lettura per Giovanni Paolo II. Perché leggere? Che cosa leggere?

Oggi 22 ottobre 2024, festeggiamo san Giovanni Paolo II, e, con le sue parole, esordiamo con una nuova rubrica o provocazione che dir si voglia. Noi di MammaOca siamo promotrici della lettura, per i bambini ma non solo, da molto tempo, anche se preferiamo il titolo inglese, evocativo e assai più bello di Reading Ambassador, e abbiamo pensato di vedere che cosa i grandi personaggi della storia, ma anche le persone che incontriamo ai corsi sulla lettura, dicono sull’esperienza del leggere per loro personalmente. Cominciamo con Karol Wojtyla.

Come si sono avvicinati ai libri fin da bambini, chi li ha fatti appassionare alla lettura, perché leggere, e che cosa leggere… sono alcune delle domande che si pongono.
Domande cruciali oggi, in cui ignoranza e mancanza di speranza sembrano andare a braccetto. I libri, anzi le persone che incontriamo attraverso i libri, possono ribaltare questa direzione?
La chiamiamo Rubrica o Provocazione?

Ovviamente ognuno ha la sua storia, i suoi interessi particolari, le sue preferenze, i suoi autori (di quelli nominati da Giovanni Paolo II forse non ne conosciamo quasi nessuno!!) e i suoi libri, ma le domande aperte e vere riguardano tutti.
Quel che ci raccontano possa essere un pungolo per noi e ci sproni a cominciare o continuare a leggere coi nostri bambini.

Giovanni Paolo II
da Alzatevi, andiamo!

Gli impegni che ricadono sulle spalle di un vescovo sono tanti. Ne ho fatto l’esperienza in prima persona e mi sono reso conto di come il tempo possa veramente mancare. La stessa esperienza, però, mi ha anche insegnato quanto siano necessari al vescovo il raccoglimento e lo studio. Deve avere una profonda formazione teologica, costantemente aggiornata, e un più ampio interesse per il pensiero e la parola. Sono tesori, questi, che hanno in comune tutti coloro che pensano.

E’ per tale motivo che vorrei dire qualcosa sul ruolo della lettura nella mia vita di vescovo. Ho sempre avuto questo dilemma: che cosa leggere? Cercavo di scegliere ciò che era più essenziale. La produzione editoriale è così vasta! Non tutti i libri sono di valore o utili. Bisogna saper scegliere e chiedere consiglio riguardo a ciò che merita di essere letto.
Già da bambino mi piacevano i libri, alla cui lettura mi aveva abituato mio padre.
Era solito sedersi accanto a me e leggermi, ad esempio, Sienkiewicz (
ndr autore di Quo Vadis) o altri scrittori polacchi. Dopo la morte di mia madre, eravamo rimasti noi due: lui e io. Lui continuava a esortarmi alla conoscenza della letteratura di valore e non ha mai ostacolato il mio interesse per il teatro.

Karol Wojtyla mentre legge su un kayak in questa foto del 1955

Se non fosse scoppiata la guerra e la situazione non fosse radicalmente cambiata, forse le prospettive che gli studi accademici di Lettere mi aprivano dinanzi mi avrebbero assorbito completamente. Quando informai Mieczyslaw Kotlarczyk (ndr regista teatrale polacco) della mia decisione di diventare sacerdote, mi disse: “Che cosa stai facendo? Vuoi sprecare il tuo talento?”. Solo l’arcivescovo Sapieha non ebbe dubbi.

Quando ero studente universitario, lessi vari autori. Prima mi rivolsi alla letteratura, specialmente a quella drammatica. Leggevo Shakespeare, Molière, i poeti polacchi Norwid e Wyspianski. E, ovviamente, Aleksander Fredro (ndr commediografo e poeta polacco). La mia passione, però, era fare l’attore, calcare il palcoscenico, e spesso pensavo a quali ruoli mi sarebbe piaciuto impersonare…

La liturgia è anche una sorta di mysterium rappresentato, messo in scena. Ricordo la grande emozione che provai quando, appena quindicenne, fui invitato da don Figlewicz al Triduum Sacrum che si teneva al Wawel, e presi parte all’Ufficio delle Letture, anticipato al mercoledì pomeriggio. Fu una vera scossa spirituale, e ancor oggi il Triduo pasquale è per me un’esperienza sconvolgente.

Poi venne il momento della letteratura filosofica e teologica. Come seminarista clandestino, ricevetti il manuale di metafisica del professor Kazimierz Wais di Leopoli. Don Kazimierz Klosak mi disse: “Studialo. Quando l’avrai imparato, darai l’esame”. Per alcuni mesi mi addentrai in quel testo. Mi presentai all’esame e lo superai. Questa esperienza segnò una svolta nella mia vita: davanti a me si aprì un mondo nuovo. Cominciai allora a cimentarmi con i libri di teologia. Più tardi, durante gli studi a Roma, approfondii la conoscenza della Summa Theologiae di san Tommaso d’Aquino…

Nelle mie letture e nei miei studi ho sempre cercato di unire in modo armonioso le questioni di fede, quelle di pensiero e quelle di cuore. Non sono infatti campi separati, ognuno penetra e anima gli altri. In questa compenetrazione di fede, pensiero e cuore esercita un particolare influsso lo stupore che nasce dal miracolo della persona, dalla somiglianza dell’uomo con Dio Uno e Trino, dal profondissimo rapporto tra l’amore e la verità, dal mistero del dono reciproco e della vita che nasce da esso, dalla contemplazione del trascorrere delle generazioni umane.

Utile

  • Avevamo già cominciato a chiedere i libri preferiti e del perché leggere a maestri e prof. e a stilare elenchi di libri utili ad ogni occasione. Cercate sul blog con l’hastag #5libri

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