SANTO NATALE 2025
CALENDARIO DELL’AVVENTO
OGNI GIORNO UNA STORIA… in 5 minuti
6 DICEMBRE
PRIMA PARTE #1/2
LA RECITA DI NATALE
di GIOVANNINO GUARESCHI
la trovate in Aspettando Natale 2

Rincasando, un giorno del dicembre scorso, la portinaia si sporse dall’uscio della portineria e mi disse sarcastica:
– È Natale. è Natale — è la festa dei bambini — è un emporio generale — di trastulli e zuccherini!
“Ecco” dissi tra me “Margherita deve aver cominciato a insegnare la poesia di Natale ai bambini.”
Arrivato davanti alla porta di casa mia, sentii appunto la voce di Margherita: – È Natale, è Natale — è la festa dei bambini!…
– È la festa dei cretini – rispose calma la Pasionaria. Poi sentii urla miste e mi decisi a suonare il campanello.
Sei giorni dopo, il salumaio quando mi vide passare mi fermò.
– Strano – disse – una bambina così sveglia che non riesce a imparare una poesia così semplice. La sanno tutti, oramai, della casa, meno che lei.
– In fondo non ha torto se non la vuole imparare – osservò gravemente il lattaio sopravvenendo.
– È una poesia piuttosto leggerina. È molto migliore quella del maschietto: – O Angeli del Cielo — che in questa notte santa — stendete d’oro un velo — sulla natura in festa…
– Non è così – interruppe il garzone del fruttivendolo. – O Angeli del Cielo — che in questa notte santa — stendete d’oro un velo — sul popolo che canta…-
Nacque una discussione alla quale partecipò anche il carbonaio, e io mi allontanai. Arrivato alla prima rampa di scale sentii l’urlo di Margherita:
– … che nelle notti sante — stendete d’oro un velo – sul popolo festante.
Due giorni prima della vigilia, venne a cercarmi un signore di media età molto dignitoso.
– Abito nell’appartamento di fronte alla sua cucina – spiegò. – Ho un sistema nervoso molto sensibile, mi comprenda. Sono tre settimane che io sento urlare dalla mattina alla sera: – È Natale, è Natale — è la festa dei bambini — è un emporio generale — di trastulli e zuccherini –. Si vede che è un tipo di poesia non adatto al temperamento artistico della bambina e per questo non riesce a impararla. Ma ciò è secondario; il fatto è che io non resisto più: ho bisogno che lei mi dica anche le altre quartine. Io mi trovo nella condizione di un assetato che, da quindici giorni, per cento volte al giorno, sente appressarsi alla bocca un bicchiere colmo d’acqua. Quando sta per tuffarvi le labbra, ecco che il bicchiere si allontana. Se c’è da pagare pago, ma mi aiuti.
Trovai il foglio sulla scrivania della Pasionaria.
Il signore si gettò avidamente sul foglio: poi copiò le altre quattro quartine e se ne andò felice.
– Lei mi salva la vita – disse sorridendo.
… a domani per la seconda e ultima parte.
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