SANTO NATALE 2025
CALENDARIO DELL’AVVENTO
OGNI GIORNO UNA STORIA… in 5 minuti
24 DICEMBRE
IL MESSAGGERO
DI VALERIA DE DOMENICO
PARTE #2/2

… continuiamo e finiamo la storia.
“Non sempre.” disse “Presto dovrò tornare da quei due sposi per metterli in guardia da un grosso pericolo. Li aspettano tempi difficili… Il bambino sta per nascere e il mondo… il mondo non capirà. Si accanirà contro di lui. Dovranno fuggire e nasconderlo. E poi, quando lui si allontanerà per compiere la sua missione, dovranno aspettarlo… e quando sarà la Sua ora…”
Non riuscì a concludere la frase: qualcosa in gola gli impediva di deglutire e lui non era abituato a questa sensazione. Anzi, non era abituato a nessuna sensazione.
“Non capisco…” disse il bambino, con voce incerta.
Il messaggero sollevò lo sguardo: gli occhi gli si erano riempiti di lacrime.
“Gli uomini non vedono neppure le montagne! Io li conosco, per via del mio mestiere… Non vedono e dimenticano! Dimenticano persino ciò che ha già cambiato le loro stesse vite… Gli faranno del male…”
L’aria si era fatta immobile. Lo stesso ruscello sembrava avesse preso a scorrere più lento, per paura di essere indiscreto.
Il bambino aveva smesso di fare qualsiasi altra cosa, se non ascoltare – quasi nemmeno respirava -, ma non osò avvicinarsi. E non perché lo straniero lo intimorisse – che faceva solo pena, così, incurvato come una palma stanca, per il dolore che portava dentro -, ma per rispetto.
“Eppure, ” mormorò esitante ” quella ragazza ha detto sì. E anche il suo sposo si è fidato della promessa che gli ha fatto il tuo padrone. Io proprio non capisco… Perché tu, che sei il suo servo e abiti nella sua casa, ti preoccupi tanto?”
Il messaggero fu colpito da quelle parole. Si era convinto di averli osservati bene gli uomini, di aver avuto il tempo e l’occasione per scandagliarne gli animi e credeva di sapere, di poter addirittura prevedere…
Ma la donna lo aveva sorpreso. E anche il suo sposo. E ora quel bambino…
Diceva di non capire, ma invece aveva capito tutto: che il Suo Signore era potente e fedele. Egli è buono ed eterna è la sua misericordia. La sua fedeltà non si esaurisce, di generazione in generazione, e la sua potenza è tale da placare il fragore del mare e rendere salde le montagne.
Di cosa poteva aver paura, lui, Suo umile servo?
L’Eterno era pronto a donarsi al Mondo!
Per Amore.
Quali “previsioni” si potevano mai più fare da quella notte in avanti?
Il più imprevedibile degli imprevisti stava accadendo.
Nulla sarebbe stato più come prima, né in terra, né in cielo.
La stella si posò sulla collina. Era l’ora!
Il messaggero si alzò e la sua veste si fece di luce.
Il pastorello, che era rimasto in silenzio a guardare lo straniero con un po’ di apprensione, fu preso alla sprovvista da questo cambiamento repentino. Fece un passo indietro e nel ruscelletto che aveva ripreso a gorgogliare, per poco non ci cadde.
“Chi sei?” balbettò impressionato.
“Il mio nome è Gabriele! E sono venuto ad annunciare una grande gioia! Tra queste colline, oggi, è nato il Salvatore! “
Il volto di Gabriele era radioso e i suoi piedi scalzi non poggiavano più sulla terra umida.
“Corri!” intimò al pastorello col più tenero dei sorrisi “Precedimi dai tuoi compagni! Anche loro devono sapere! “
Fu così che il pastorello arrivò al bivacco, col fiato corto per la gran corsa, appena in tempo per vedere il padre e i fratelli cadere in ginocchio davanti a una gran luce, che si era accesa a mezz’aria nel buio e per riconoscere la voce di Gabriele che ripeteva il suo annuncio.
“Sia Gloria a Dio nell’alto dei Cieli
e Pace agli uomini che Egli ama!
Questa notte nella città di Davide è nato il Salvatore”
Quando il messaggero andò via, anche tra i pastori ci fu chi esitò, nonostante le schiere angeliche affollassero i cieli di Betlemme e il loro canto fosse perfettamente udibile in tutta la vallata.
Ma il pastorello che per primo aveva ricevuto l’annuncio fu irremovibile nel suo entusiasmo ed esortò gli altri a seguirlo senza fare storie.
Iniziò quella notte il tempo dei prodigi e dei testimoni, perché gli uomini non vedono nemmeno le montagne e dimenticano persino ciò che ha già cambiato le loro stesse vite, ma Dio è paziente e infinita è la sua Misericordia.
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