I due fiammiferi, di Robert Louis Stevenson The two matches per chi vuole cimentarsi nella lettura originale, ad esempio qui è la numero 3, è una favola contenuta nel libro Le favole, Passigli Editori. Breve e bellissima storia, adatta sia a grandi che a bambini, ruota intorno a questa osservazione da avere sempre ben presente:
Che mondo tutto appeso a questo istante!
Considerando poi che uno dei miei figli, anzi direi due, ragiona tale quale al protagonista che segue, è diventata una delle mie favole preferite!! Che roba questo Stevenson, sempre pronto a ridonarci la realtà e l’istante!!
I due fiammiferi di R.L.Stevenson
Un giorno, durante la stagione secca, un viaggiatore si trovava nei boschi della California, mentre gli alisei soffiavano forte. Aveva viaggiato a lungo, era stanco e affamato, e allora smontò da cavallo per fumarsi una pipa. Ma quando si mise la mano in tasca trovò soltanto due fiammiferi. Sfregò il primo e non si accese.
“Guarda che bella situazione!” disse il viaggiatore. “Morire dalla voglia di fumare; solo un fiammifero rimasto; e con quello non riuscire di sicuro ad accendere il fuoco! E’ mai esistita creatura più sfortunata? Eppure”, pensò il viaggiatore, “supponiamo che io accenda questo fiammifero, che fumi la mia pipa, e vuoti la cenere qui sull’erba – l’erba potrebbe prendere fuoco, visto che è secca come uno stoppino; e mentre io cerco di spegnere le fiamme davanti a me, queste potrebbero sfuggirmi e corrermi dietro, e propagarsi fino a quella macchia piena di ortiche laggiù; prima che io possa raggiungerla, quella avrà preso fuoco; e oltre la macchia vedo un pino coperto di muschio; anche quello prenderebbe fuoco all’istante fino in cima al ramo più alto; e la fiamma di quell’alta torcia, come verrebbe presa e brandita dal vento aliseo attraverso l’intera foresta! Sento già questa piccola valle mugghiare insieme alla voce del vento e del fuoco, mi vedo fuggir via al galoppo per mettere in salvo la mia anima, e il rapido incendio che mi dà la caccia e mi circonda sulle colline; vedo questa foresta amena bruciare per giorni e giorni, e il bestiame carbonizzato, le fonti prosciugate, e il contadino rovinato, e i suoi figli dispersi per il mondo. Che mondo tutto appeso a questo istante!»
Così dicendo sfregò il fiammifero, che non si accese.
«Grazie a Dio!», disse il viaggiatore, e si rimise la pipa in tasca.
