Un’altra leggenda di Natale, la leggenda della Stella di Natale, in spagnolo Flor de Nochebuena, riscritta e raccontata da Valeria. E poi vi parlo del libro scritto da B.Cavanaugh su questa bellissima leggenda, “Il miracolo della Stella di Natale”.
Sull’origine della Stella di Natale, i cui semi, questo é storicamente accertato, furono introdotti negli Stati Uniti e quindi esportati in tutto il mondo nel 1825 da Joël Roberts Poinsett, il primo Ambasciatore USA in Messico, ho sentito narrare una storia che risale a non troppo tempo fa, quando in un piccolo villaggio messicano viveva una bambina molto triste.
Il suo nome è andato perduto, o meglio, qualcuno ricorda che si chiamasse, Altea, altri Lola, altri ancora Ines. Molti affermano che si trattava di una poverella, costretta a chiedere l’elemosina per sfamare la madre malata e i fratelli ancora piccoli. E c’é chi si dichiara assolutamente certo che fosse molto graziosa, che avesse capelli scuri e grandi occhi neri. Ciò su cui tutti sono concordi è che Ines o Lola o Altea che fosse, era triste e lo era anche la notte di Natale. La sua tristezza però non nasceva dalla disperazione, ma al contrario da un grande Amore!
Bisogna infatti sapere che in Messico la notte di Natale, Nochebuena, la gente si reca in Chiesa e saluta il bambino Gesù che è appena nato regalandogli dei fiori. Ciascuno si impegna a portare i fiori più belli che riesce a procurarsi e le chiese si riempiono di colori e profumi.
Ines, come avrete già capito, era troppo povera per poter comprare dei fiori da portare a Gesù, e questo, più di qualsiasi disagio o privazione, proprio quella notte la rendeva terribilmente triste.
“Come posso presentarmi davanti a Gesù a mani vuote?” si ripeteva sconfortata sul sagrato della chiesa “Non ne ho il coraggio! Come posso dimostrare al bambinello tutto il mio affetto, se non ho neppure un piccolo dono da offrirgli?”
Il suo sconforto era tale che prese a piangere e il pianto dei bambini, si sa, richiama gli angeli. Apparve quindi un angelo maestoso e lucente, il cui compito era proprio quello di riscaldare i cuori e annunciare agli uomini che nemmeno una sola delle loro lacrime va perduta, perché il Signore è venuto proprio per asciugarle tutte.
“Non piangere!” esordì subito l’angelo “Quanto bene Gesù conosce il tuo Amore! Ma se proprio vuoi dimostrarglielo con un dono, raccogli le erbe selvatiche che crescono a ridosso del muro della chiesa e portale sull’altare! Gli saranno gradite!”
Trattandosi dell’ordine di un autentico angelo, maestoso e lucente, la bambina (Lola, Ines o Altea è uguale) non poté far altro che obbedire. Raccolse le erbacce, ne fece un fascio ordinato ed entrò in chiesa per depositarlo davanti al presepe.
Sul momento l’ingresso della bambina e del suo misero mazzo di erbe fu accolto da sguardi indignati. Gli abitanti del villaggio si chiesero che la piccola stracciona non avesse davvero osato troppo a presentarsi dinnanzi al bambinello con in mano quattro ciuffi d’erba. Poco dopo, però, nella piccola chiesa ci fu posto solo per lo stupore: le erbacce erano scomparse e al loro posto erano spuntati splendidi fiori rosso fuoco! Decisamente i più belli di tutto il Messico! I più belli e i più rossi! Ardenti, come l’Amore che il cuore di una bambina può nutrire per Gesù.
Fu così che nacque quella sera la stella di Natale, che in Messico è chiamata “Flor de la Nochebuena”, Nochebuena è la notte del 24 dicembre, altrove viene chiamata Poinsettia, in onore all’ambasciatore americano che la esportò dal Messico, Winter rose o Lalupatae. In Turchia è nota poi come Atatürk çiçeği (“Fiore di Atatürk”), in Grecia come Αλεξανδρινό, ovvero Alexandrinò, e in alcune località d’Italia addirittura come Pasqua.
Su questa bellissima leggenda sono stati scritti alcuni libri, il preferito di MammaOca, che troneggia nella mia sezione libri di Natale è sicuramente “Il miracolo della Stella di Natale” di Brian Cavanaugh, disegni di Dennis Rockhill, Jaca Book.
Libro illustrato, bilingue, originalmente è stato scritto in inglese-spagnolo, noi lo possiamo leggere in italiano e spagnolo, idea bellissima per le nostre classi multietniche, descrive e illustra la leggenda del miracolo che Valeria ha così ben raccontato qui sopra e, dato che la bambina messicana di Cavanaugh si chiama Maria, aggiungiamo un altro nome a quelli già trovati Valeria.
Vi invito a leggerlo con l’augurio-dedica che l’autore scrive in prima pagina.
Il miracolo della Stella di Natale è un libro dedicato a coloro che sanno stupirsi e sognare, ascoltando le storie meravigliose, i miti e le leggende che fanno sfavillare la festa del Natale. E quindi ai più piccoli e a chi, giovane o anziano, ha un cuore da bambino…
Possa la luce della stella della meraviglia, la stella del mattino, guidare e proteggere ognuno di voi lungo il viaggio della vita. B.C.
Storia commovente e dolce! Tantissimi auguri di buone feste! 😀
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Sì commovente, lacrime che attirano gli angeli! Tantissimi auguri anche a te.
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