Dubitare o interrogarsi e chiedere? Due visioni della vita tra cui scegliere. Sempre.
Ai tanti ragazzi che questa estate sono passati dalla casa sarda di Mammaoca. E per gli altri
Gli uomini, giovani e non più giovani, hanno bisogno ultimamente di una cosa: la certezza della positività del loro tempo, della loro vita, del loro destino. Luigi Giussani
La libertà Sancio, è uno dei più preziosi doni che i cieli abbiano mai dato agli uomini; né i tesori che racchiude la terra né che copre il mare sono da paragonare a essa; per la libertà, come per l’onore, si può e si deve mettere a repentaglio la vita. Miguel de Cervantes
Dovevo scrivere d’altro. A conclusione della lettura #adaltavoce de Il giardino segreto ho trovato così tante ricchezze, che volevo condividere con i lettori del blog. Ma, come spesso accade quando ci si lascia coinvolgere da ciò che avviene, (e anche questo è un tema forte di quel bel libro), ecco che, proprio nello stesso giorno, leggo due cose che mi hanno davvero provocato e di cui MammaOca non poteva non parlare. Perché riguardano i nostri ragazzi, l’educazione, la scuola e la vita e il suo significato.
Primo. Sento una frase detta da Oscar Farinetti per pubblicizzare la 24ore business school, che, lo capite già dal nome, mirerebbe a preparare i nostri manager del futuro, con un sottotitolo che ricorda il valore della formazione. La frase del patron di Eataly:
“Studia per assumere qualche certezza, ma poi coltiva i dubbi”
Secondo. Mentre mi arrovello sul “coltiva i dubbi” che mi ricordano i miei anni 70 e l’impostazione liceale in cui mi sono trovata a studiare, dove coltivare i dubbi alla fine per noi ragazzi diventò un colossale dubbio sulla nostra esistenza, e per quei maestri falsi e cortesi un modo sempre nuovo e attualizzato di indirizzare i nostri dubbi al loro pensiero, (e dire che allora pensavo fosse libertà!!), comunque, mentre mi arrovello tra “la storia è sempre quella e i giovani, anche gli sgamati di oggi ci cascano” e scenari fantascientifici di controllo di massa, di volta in volta diversi ma sempre finalizzati a manovrare i più giovani, mi arriva una frase da gli Amici di Cometa, un’associazione nata per sostenere Cometa, una realtà di Como che si occupa dal 1986 di accoglienza, educazione e lavoro e per non ridurre a due righe quest’opera grandissima vi invito ad entrare nel loro sito per vedere cosa fanno e, meglio andare e vedere.
Mi arriva una frase detta da Silvano Petrosino, filosofo e docente dell’Università Cattolica di Milano di Teorie della Comunicazione e Filosofia Morale che ha incontrato i ragazzi della scuola Oliver Twist, scuola superiore nata da pochi anni sempre nel Piccolo Regno di Cometa, per il lancio dell’affascinantissimo tema dell’anno: “Stupore e fascino: riflessione sull’attualità di una distinzione”. Dice il professor Petrosino:
“La vita è fatta di circostanze e incontri. Essere giovani è la capacità di non chiudersi e bloccarsi nelle proprie certezze ma aprirsi alla realtà, riconoscendo e interrogandosi su ciò che accade, per allargare l’orizzonte”.
Cari ragazzi il contrasto tra le due visioni è talmente netto da farmi sobbalzare e sperare.
Scegliere quale di queste due strade percorrere è la scelta della vita. Dubitare o interrogarsi e chiedere?
Personalmente penso:
- Primo: Iscriverei subito un figlio alla Oliver Twist (ma che geni sono, anche solo per il nome scelto per la scuola!!!), anzi penso, l’ho sempre pensato, che tutti i soldi spesi per le scuole dei miei sei figli, tutte con la visione del professor Petrosino, siano i soldi meglio spesi della mia vita. Libertà e ipotesi positiva sulla vita valgono tutti gli euro che ancora ci costringono a tirar fuori.
- Secondo: Entrando nel merito, penso che la prima visione, molto alla moda già da quando frequentai il liceo, abbia una intima connotazione negativa, egoistica perché alla fine sempre rivolta a sé e al proprio pensiero, ma anche molto comoda e facile: il significato etimologico di dubbio è “due”, continuo ondeggiare tra due pensieri. Che, alla fine, a furia di ondeggiare caro ragazzo ti fa cadere nella trappola del pensiero più alla moda, e ultimamente asservito ai poteri di turno, al “pensiero unico”, dominante, pensando che sia farina del tuo ondeggiare. Non voglio con questo dire che Oscar Farinetti miri a questo. Forse è tra quelli che pensano che dubitare o interrogarsi siano la stessa cosa. Saprà vendere ma forse non sa usare le parole in maniera corretta, un giro alla Oliver Twist?
La seconda visione, così naturale nei bambini, ha una connotazione che implica la certezza della positività della vita, o perlomeno il desiderio e l’aspettativa di questo, e quindi spalanca il nostro finito orizzonte alla conoscenza, fa porre domande, fa coltivare la curiosità di scoprire cosa ci svelerà di sorprendente la realtà di un libro, di un sasso o del secolo IX e chiede ad ogni insegnante e alunno un coinvolgimento libero e allo stesso tempo impegnato, degno dell’essere uomini e non foglie ondeggianti al vento del potere.
Dovevo scrivere d’altro ma…
Anche in letteratura, persino in quella per bambini e ragazzi, esiste questa alternativa. Il giardino segreto sceglie la seconda strada, urlando, lottando, piangendo, ridendo, chiedendo, alle volte cadendo nel dubbio, ma sempre risollevandosi e guardando fuori di sé e chiedendo e chiedendo e urlando, afferma la positività del reale. Per questo si può crescere. Molti altri libri e soprattutto le fiabe scelgono questa seconda visione. I libri delle 24ore business schools del mondo, non so.
Ma ora tocca a voi Faites vos jeux.

Utile
- Trovate tutte le fiabe con cui potervi esercitare a scegliere la strada, alla pagina Elenco fiabe, leggende e racconti
- Trovate i libri con cui fare lo stesso esercizio alla pagina Libri
- L’esercizio è top se leggete le #10 fiabe di resilienza, e tutte le altre #10 fiabe
Grazie! Esco giusto da un corso sulla gestione dei conflitti in stile 24 ore business school. Da 🤮!
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😂 … e magari vi fanno questi corsi e poi vi lasciano ancora davanti al computer in Smart-working!!! Come medicina ti suggerisco di leggere sana letteratura!!! Forza e coraggio 💪👊🏿
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Cara mammaoca, prima di addormentarmi leggo il tuo meraviglioso articolo sul blog e sembra illuminare quello che stiamo vivendo qui a casa in questi giorni. Per questo ti ringrazio infinitamente….
Sono infatti dei giorni tanto dolorosi, luca (mio marito) piange spesso, gli manca la Gianna, sua mamma che è salita al Padre ad Agosto. Però siamo sempre messi davanti alle nostre figlie che senza nessun pudore almeno dieci volte al giorno dicono “mi manca la nonna, quando torna? Quando possiamo rivederla?” Per loro è una certezza che lei esista ancora, non può essere finita nel nulla una persona amata che c’è stata, qui con loro, ci deve essere ancora. Allora anche il pianto di luca davanti alla certezza delle bambine non è disperazione, e non è il dubbio che lei non esista più… (oggi ha persino detto “se la mamma mi vedesse così mi tirerebbe un calcio nel culo!”… più assurdamente presente di così)… stiamo imparando dalle bambine a vivere la realtà nella sua trasparenza . Insomma grazie, ci sono genii che descrivono perfettamente ciò che si vive. Notte, ti voglio bene 😘
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Grazie Giulia, anche dell’immeritato “genio”. La tua esperienza è talmente forte e drammatica, ma anche viva e lieta, che non so come ringraziarti per averla condivisa con noi. Dobbiamo sempre essere assurdamente presenti uno all’altro. (Ah, Giulia, 32 anni, un marito e due figlie, è una delle ragazze passate dalla casa sarda di Mammaoca). 😘😉
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