Calendario d’Avvento 17 dicembre. Quando nacque il bambino, di Alfonso Maria de’ Liguori. Parte #1/5


SANTO NATALE 2025
CALENDARIO DELL’AVVENTO
OGNI GIORNO UNA STORIA… in 5 minuti

17 DICEMBRE
QUANDO NACQUE IL BAMBINO
DI ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI

parte #1/5
Canto natalizio
trovate la canzone su Aspettando Natale 2

Il 15 dicembre 2025, in piazza san Pietro a Roma, è stato svelato il monumentale presepe che quest’anno mette, accanto alla sacra famiglia, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori mentre, seduto al clavicembalo, pare suonare e cantare la sua canzone più nota Tu scendi dalle stelle, accompagnato dal coro dei bambini vicini. Scriveva i suoi canti in dialetto, sant’Alfonso, poi tradotti in italiano, parole semplici e esperienze reali per parlare dell’Incarnazione al popolo di cui era pastore, agli umili, ai bambini.
Su Aspettando Natale 2 abbiamo inserito un altro suo canto meno noto ma altrettanto bello, Quanno nascette Ninno – Quando nacque il Bambino. È piuttosto lungo, per cui l’ho diviso in parti, e lo pubblicherò a puntate come altre storie del calendario. Come già scritto in un articolo del blog sulle canzoni inserite nel libro, stupisce che il canto di un vescovo, compositore, dottore della chiesa, per di più santo sembri quello di una mamma. Delicata poesia, preghiera e canto d’amore, bellissimo! 
Molti cantanti napoletani l’hanno eseguito, io vi suggerisco di ascoltare la versione dell’amico Gianni Aversano di Napolincanto.

Il presepe allestito in piazza san Pietro. Sulla destra il vescovo Alfonso esegue Tu scendi dalle stelle coi bambini

Ecco le prime 5 strofe...

Quando nacque il Bambino a Betlemme
era notte e pareva mezzogiorno.
Mai le Stelle luccicanti e belle
si videro così:
e la più lucente
andò a chiamare i Magi ad Oríente.

Subito si svegliarono gli uccelli
cantando in una forma tutta nuova:
persino i grilli con gli strilli,
saltando di qua e di là;
è nato, è nato,
dicevano, il Dio, che ci ha creato.

Nonostante fosse inverno, Bambino bello,
spuntarono migliaia di rose e di fiori.
Persino il fieno secco e tosto
che fu posto sotto di Te,
s’ingemmò,
e di fronde di fiori si rivestì.

In un paese che si chiama Engaddi,
fiorirono le vigne e spuntò l’uva.
Bambino mio, così saporito,
grappolino d’uva sei Tu;
che tutto amore
fai dolce la bocca, e poi ubriachi il cuore.

Non c’erano nemici per la terra,
la pecora pascolava con il leone;
con le caprette si vide
il leopardo giocare;
l’orso e il vitello
e con il lupo in pace l’agnellino.

Quanno nascette Ninno a Bettlemme
Era nott’e pareva miezo juorno.
Maje le Stelle – lustre e belle
Se vedetteno accossí:
E a cchiù lucente
Jett’a chiammà li Magge all’Uriente.

De pressa se scetajeno l’aucielle
Cantanno de na forma tutta nova:
Pe ’nsí agrille – co li strille,
E zombanno a ccà e a llà;
È nato, è nato,
Decevano, lo Dio, che nc’à criato.

Co tutto ch’era vierno, Ninno bello,
Nascetteno a migliara rose e sciure.
Pe ’nsí o ffieno sicco e tuosto
Che fuje puosto – sott’a Te,
Se ’nfigliulette,
E de frunnelle e sciure se vestette.

A no paese che se chiamma Ngadde,
Sciurettero le bigne e ascette l’uva.
Ninno mio sapuritiello,
Rappusciello – d’uva -sì Tu;
Ca tutt’amore
Faje doce a vocca, e po ’mbriache o core.

No ’nc’erano nnemmice pe la terra,
La pecora pasceva co lione;
Co’ o caprette – se vedette
O liupardo pazzeà;
L’urzo e o vitiello
E co’ lo lupo ’npace o pecoriello.

… continuiamo domani.

Trovate, giorno dopo giorno dall’1 al 25 dicembre, tutte le storie del Calendario a questa pagina:

Tutto quello che potete leggere sul blog su Aspettando Natale volume 2

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