Santa Teresa d’Avila. Il “per sempre, sempre, sempre” di una bambina

Santa Teresa d’Avila. Il “per sempre, sempre, sempre” di una bambina o dell’intralcio di avere dei genitori che ostacolano i desideri.

Oggi 15 ottobre ricordiamo Santa Teresa d’Avila, suora carmelitana, riformatrice, mistica e dottore della Chiesa. Nata ad Avila il 28 marzo 1515, visse il secolo d’oro della Spagna, durante l’impero di Carlo V.

Un bel libro per bambini, di cui ho già parlato nel post sulle vite dei santi, ne ambienta e racconta, magnificamente come A.Sicari ha sempre fatto, la storia

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…Si ripetevano l’un l’altro, come per gioco: “Pe sempre, per sempre, per sempre!” E il loro cuoricino vibrava di desiderio…
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…”Io voglio vedere Dio”…

ma oggi voglio riportare un brano scritto da lei stessa nella sua autobiografia “Storia della mia vita”.

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Un episodio piuttosto conosciuto di Teresa che a 7 anni non sogna altro che partire per la terra dei mori e morire martire per andare subito in cielo. Abbastanza furba da scappare di casa e farsi accompagnare dal fratello preferito, Rodrigo di 11 anni, ma facendo i conti (e lei lo fa con humor condito di tenerezza) con l’intralcio che si pone da sempre e per sempre a tutti i bambini, anche i nostri, ai sommi desideri: avere dei genitori.

I miei fratelli, dunque, non mi intralciavano in nulla per distogliermi dal servire Dio. Ne avevo uno quasi della mia età, (il fratello Rodrigo di 11 anni, Teresa ne aveva 7 ndr) con il quale mi mettevo spesso a leggere le vite dei santi; era quello che più amavo, sebbene provassi grande amore per tutti, come tutti lo sentivano per me. Nel vedere i martìri che le sante avevano sofferto per Dio, mi sembrava che comprassero molto a buon mercato la grazia di andare a godere di lui, e desideravo ardentemente morire anch’io come loro, non già per l’amore che mi sembrava di portargli, ma per godere presto dei grandi beni che leggevo esservi in cielo. E stando insieme con questo mio fratello, entrambi cercavamo di scoprire che mezzo potesse esserci a tal fine. Progettavamo, così, di andarcene nella terra dei mori, a mendicare per amore di Dio, nella speranza che là ci decapitassero e credo che il Signore ci avrebbe dato il coraggio, in così tenera età, di attuare il nostro desiderio, se ne avessimo avuto i mezzi, senonché l’aver genitori ci sembrava il più grande ostacolo. Ci impressionava molto nelle nostre letture l’affermazione che pena e gloria sarebbero durate per sempre. Ci accadeva, pertanto, di passare molto tempo a parlare di quest’argomento e godevamo di ripetere molte volte: sempre, sempre, sempre! Nel pronunciare a lungo tale parola, piacque al Signore che mi restasse impresso nell’anima, fin dall’infanzia, il cammino della verità.

quadro situato nel monastero delle Carmelitane Bruxelles, XVII secolo
Quadro situato nel monastero delle Carmelitane Bruxelles, XVII secolo.

Il quadro raffigura una piccola Teresa di 7 anni che mette in atto insieme al fratello Rodrigo di 11 anni il progetto di andare nella terra dei mori alla ricerca del martirio. Avevano percorso più di due chilometri quando il casuale incontro con lo zio, Francisco Alvarez de Cepeda, pose fine a tale piano. Furono ricondotti a casa, dove la madre era in grande angoscia perché li riteneva caduti in un pozzo. 

 

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