Vacanze in Occitania con famiglia e amici. Appunti di bellezza

Vacanze in Occitania con famiglia e amici. Tra antico e innovazione, acqua e terra, buon cibo e buon vino, ricercando e ricordando quella bellezza che ci si è appiccicata addosso e rimarrà per sempre, e trovando anche… Robin Hood.

di Raffaella

E’ il momento in cui, tra un impegno e l’altro, si ritaglia qualche ora per mettere ordine a tutte le foto fatte durante l’estate, magari in vista di qualche speciale e personale regalo natalizio, (dal calendario alla maglietta per il nonno con le foto di nipoti estivi e sorridenti). E, soprattutto, si raccolgono idee, ricordi, emozioni, ripercorrendo a ritroso i momenti e i posti che più ci sono piaciuti, ricercando la bellezza che ci si è appiccicata addosso e rimarrà per sempre e i migliori motivi per poterla far percepire a tutti, invogliando a fare gli stessi passi nelle prossime vacanze. Magari pensando ad un bellissimo “Quaderno da viaggio”, pubblicato per Lindau dal primo Mammaoca Team, da regalare ai bambini o a noi stesse per poter fermare quel che più ci è rimasto impresso. E se volete penetrare ancor di più lo spirito cavalleresco francese, potrete accompagnare il vostro viaggio con la leggenda più adatta: Chagrin d’amour , di Hermann Hesse.

Si fa tutto per i bambini.

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Questa estate abbiamo visitato la regione dell’Occitania, nella Francia meridionale, dove siamo riusciti magnificamente ad alternare le giornate al mare, alle visite ai borghi medioevali, alle riserve naturali, alle aziende vinicole.

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Noi abbiamo optato per una vecchia casa di produttori di vino molto accogliente in condivisione con gli amici storici, e a mezz’ora di macchina dal mare, appena sopra la città di Béziers. Ogni giorno siamo tornati volentieri a casa a ristorarci delle fatiche delle nostre escursioni. Infatti, se vi spostate dalla costa, sarete immersi nei vigneti, ad una quota che offre un clima ideale anche in agosto. Potete cercare casa nei piccoli borghi, ciascuno vi offrirà il suo panettiere per acquistare al mattino brioche e pain au chocolat.
Per quanto riguarda il mare, il Domaine des Orpellières è il più bel cordone dunale della regione e i sentieri escursionistici non mancano attorno allo stagno Grande Maïre. L’acqua è pulita, le spiagge sono ampie, sabbiose e soprattutto poco affollate.
Piccole spiagge di sabbia fine e acqua turchese si trovano invece ai piedi delle scogliere della città di Sète.

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Castello e cantina di viticultori nei pressi di Béziers

Ma non abbiamo fatto il bagno solo al mare! Il fiume Heroult ha acque verdi e limpide, gole profonde navigabili con le canoe, oppure tratti con letto più ampio e rive boscose. Il Pont du Diable, costruito sulla via per Santiago, unisce le sponde del fiume Hérault in una stretta gola, ed è un ponte romano di oltre 1000 anni. Il ponte è ammantato dalla leggenda del diavolo che, una volta terminato, voleva l’anima di colui che l’avesse attraversato per primo. E così fu, ma dovette accontentarsi di quella di un cane; per la rabbia cadde nel fiume e vi rimase.
Questo, come gli altri numerosi ponti romani, e primo fra tutti il Pont du Gard, meritano sempre una deviazione lungo i vostri percorsi.

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In un raggio d’azione, che comprenda spostamenti giornalieri non superiori ad un’ora di macchina, come era nelle nostre possibilità, si raggiungono molte città che hanno importanti monumenti di epoca romana, castelli e borghi medioevali e, inaspettatamente, architetture contemporanee che contendono la palma del confronto.

A Nimes ci sono un anfiteatro, Il Tempio romano Maison Carréè, il Tempio di Diana, ed il nuovissimo Museo della Romanità: Elizabeth de Portzamparc ha immaginato un edificio che evoca una toga romana attraverso una facciata che sembra drappeggiata, con pannelli rivestiti di un mosaico di migliaia di mattonelline di vetro. Arles, che è poco distante da Nimes, ha anche lei il suo anfiteatro romano; e la Chiesa di Saint-Trophime, che con la sua facciata scolpita e il meraviglioso chiostro è una delle più alte espressioni della scultura romanica. Qui si respira l’aria della Provenza, l’atmosfera è più popolare e la luce ed i colori accesi ispirarono Van Gogh, negli ultimi anni della sua vita, a dipingere una quantità grandissima di opere tra cui I girasoli, La casa gialla, La camera, e Notte Stellata. Il Cafè Van Gogh è tra i luoghi più fotografati della cittadina, che fu dipinto nella famosa tela Terrasse du café le soir .

Arles non ha neanche un quadro di Van Gogh, ma ha una raccolta di quadri e altre opere di grandi artisti che hanno reso il loro omaggio al genio olandese. Tutte le opere sono raccolte nello Spazio Van Gogh. Sempre ad Arles, la Fondation LUMA sta realizzando un centro per l’arte contemporanea e l’architetto Frank Gehry, che ha legato il proprio nome al museo Guggenheim di Bilbao, sta ultimando una torre alta 56 metri e tutta ricoperta da undicimila placche di metallo, tutti pezzi unici e numerati.

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La visita a Montpellier, che come prima tappa ci ha portato alla imponente cattedrale gotica di Saint-Pierre del 1364, con le sue imponenti torri coniche; in seconda battuta ci ha spinto fuori dal centro fino all’ Arbre Blanc dell’architetto giapponese Sou Fujimoto, un edificio per abitazioni con il corpo curvo che ricorda un tronco d’albero, mentre i balconi dei suoi appartamenti si spingono verso l’esterno come le foglie che cercano la luce del sole. Per gli stomaci forti, e per chi si sente quindi di incontrare un pezzetto di arte contemporanea, da giugno, sempre a Montepellier, è stato inaugurato il MOCO, acronimo di Montpellier Contemporain.

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Avignone, Norbonne e Carcassonne sono state le altre mete ineludibili. E qui ve le segnalo non per descriverle, ma per completare sommariamente l’elenco dei luoghi in cui ci siamo potuti recare. Carcassonne ha entusiasmato i piccoli ma ha stupito anche i grandi perché, mentre vi avvicinate, vi sembrerà incredibilmente imponente oltre che conservata in condizioni perfette. Qui furono girate scene di più film, tra cui Robin Hood, ed ecco che lo abbiamo trovato! Il restauro della cittadella fortificata di Carcassone, si deve all’architetto francese Viollet le Duc: intervento iniziato nel 1849 e che durò quasi venti anni. Le Duc, per rendergli la giusta importanza, è l’architetto che restauro’ la cattedrale di Notre-Dame e la Sainte-Chapelle. Sono molti gli interventi di Viollet le Duc che fecero gridare allo scandalo i suoi detrattori: su tutti, l’abbondante inserimento di merlature e le coperture dei tetti in ardesia e non in coppi come nella tradizione locale. Si scelse anche di abbattere tutte le miserevoli abitazioni che erano addossate alle mura per valorizzare al meglio le due cinte murarie. Quindi la visita a Carcassonne vi offrirà la possibilità di dibattere amabilmente tra amici su cosa significhi “restaurare”, e darete al vostro viaggio uno scopo più nobile di quello esclusivamente turistico.
La cittadina di Pezenas ci è rimasta particolarmente nel cuore perché riserva una meravigliosa sorpresa: entrare nel suo centro storico è come entrare in un piccolo mondo di un altro tempo, in un dedalo di viuzze con antichi palazzi dalle imposte colorate e tantissime botteghe artigiane.

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L’ultima parola va spesa per il buon cibo… e vino.

Noi ci siamo concentrati sull’assaggio del vino locale, la degustazione delle ostriche, del roquefort e delle cozze. Lo stagno di Thau è rinomato per la sua attività di allevamento di ostriche. I produttori di molluschi hanno a disposizione locali per la degustazione: ostriche Bouzigues, accompagnate da un bicchiere di vino locale. Ma potrete assaggiarle anche presso le Saline di Gruissan, dove le acque si colorano di rosa. A Sète, al mercato coperto, le bancarelle sono piene di pesce arrivato dalla vicina asta e si può assaggiare una tielle, piccola torta piena di polpo piccante. A Pezenas, invece, cercate la pasticceria “Aux Petits Pates de Pezenas“, dove vengono prodotti dei pasticcini dolci-salati a forma di piccola torre e formati da un involucro di pasta brisée ed un sorprendente ripieno di carne di pecora tritata e insaporita con scorza di limone, zucchero di canna e spezie.

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Anche quest’anno il punto forte della vacanza è stata la buona compagnia, che per quanto possa essere vecchia e buona, ogni mattina sorprende quando la si ritrova a colazione e si progetta la giornata.
E in conclusione “A votre santé”

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A votre santé

 

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