I giorni della Merla. La leggenda e un libro illustrato
di Valeria
La leggenda legata ai giorni della Merla, ovvero gli ultimi tre di Gennaio, ha svariate versioni. Se ne sono appropriate la tradizione popolare lombarda, quella toscana, emiliana e friulana.
C’é chi la colloca in un luogo preciso come la periferia di Milano, che evidentemente anche nei tempi più lontani non doveva mancare di nebbia e fumo, oppure sulle rive del Po, dove la vicenda assume risvolti tragici. C’é chi ha attribuito ai protagonisti nomi precisi, chi li ha identificati con due giovinetti diretti a un gran ballo, chi in un saggio del XVIII secolo ha parlato di un enorme cannone di ghisa chiamato Merla cui bisognava far attraversare il Po, chi infine si é soffermato sul caratteraccio di Gennaio che, offeso dal canto beffardo degli uccelli, si sarebbe fatto prestare da Febbraio tre dei suoi giorni per aver il tempo di vendicarsi con una bufera di neve.
Quest‘ultima versione rivela quel fondo di verità che si cela sotto ogni leggenda: nel più antico calendario romano il mese di gennaio durava solo ventinove giorni, il calendario giuliano (45 a.C.) già gliene riconosceva trentuno.
C’é anche chi come Antonio Gramatica ne dà un’interpretazione per così dire “moderna”. I merli sono due, una coppietta spensierata, e la merla dimostra di essere quella che in casa porta i pantaloni:
Poi la merla vide un fumo lontano.
Allora anche il merlo vide il fumo lontano. …
Allora la merla pensò:
“Forse è meglio se entriamo nel camino”. E lo disse al merlo
“È una buona idea,” disse il merlo.
E tutti e due entrarono nel camino.
Il piccolo albo illustrato in questione si intitola Come i merli diventarono neri, ed è edito da BluLontano. A me piace molto per la grafica: lieve, essenziale e riposante. Silenziosa come la neve che cade.
Nel racconto di Gramatica, i pulcini nascono col piumaggio nero, alla fine della storia (e verrebbe da pensare che siano il frutto di quei tre giorni trascorsi al buio nel camino… ), ma la versione più popolare della leggenda (e la più cara ai bambini) é quella in cui ad affrontare il rigori dell’inverno sono una merla e i suoi piccoli, poiché per i nostri pulcini nulla é più rassicurante di sapere che ci sono mamme che in caso di neve e freddo si danno da fare per tenere al caldo i loro piccoli e papà capaci di andare in giro in cerca di cibo, lasciando il resto della famiglia ad aspettarli in un posto che anche se buio e sconosciuto, é caldo e ragionevolmente sicuro.
Ecco quindi tra tutte le versioni trovate, quella che mi sembra più bella.
Tanto, tanto tempo fa a Milano ci fu un inverno molto rigido.
La neve scendeva dal cielo e copriva tutta la città, le strade, i giardini.
Sotto la grondaia di un palazzo in Porta Nuova c’era il nido di una famigliola di merli, che a quel tempo avevano le piume bianche come la neve. C’era la mamma merla, il papà merlo e tre piccoli uccellini, nati dopo l’estate.
La famigliola soffriva il freddo e stentava a trovare qualche briciola di pane per sfamarsi, perché le poche briciole che cadevano in terra dalle tavole degli uomini venivano subito ricoperte dalla neve che scendeva dal cielo.
Dopo qualche giorno il papà merlo prese una decisione e disse alla moglie: “Qui non si trova nulla da mangiare, se continua così moriremo tutti di fame e di freddo. Ho un’idea, ti aiuterò a spostare il nido sul tetto del palazzo, a fianco a quel camino, così mentre aspettate il mio ritorno non avrete freddo. Io parto e vado a cercare il cibo dove la neve non è ancora arrivata”.
E così fu fatto: il nido fu messo vicino al camino e il papà partì. La mamma e i piccoli uccellini stavano tutto il giorno nel nido, scaldandosi tra loro e anche grazie al fumo che usciva tutto il giorno dal camino.
Dopo tre giorni il papà tornò a casa e quasi non riuscì più a riconoscere la sua famiglia! Il fumo nero che usciva dal camino aveva colorato di nero tutte le piume degli uccellini!
Per fortuna da quel giorno l’inverno divenne meno rigido e i merli riuscirono a trovare cibo sufficiente per arrivare alla primavera.
Da quel giorno però tutti i merli nascono con le piume nere e, per ricordare la famigliola di merli bianchi divenuti neri, gli ultimi tre giorni del mese di gennaio sono detti “I tre giorni della merla”.
Sempre secondo la leggenda, se i giorni della merla sono freddi, la primavera sarà mite; se invece sono caldi, la primavera arriverà in ritardo.
Utile
- Sui giorni della Merla, l’origine del suo nome, un’altra leggenda, fino ad arrivare a …Dante potete leggere anche questo post
- Potete trovare le altre leggende del blog di MammaOca nella pagina Elenco fiabe e leggende
- Alla pagina Libri di fiabe e leggende, trovate invece il libro sopra citato e tanti altri che vi potrebbero interessare
- E se volete leggere ai vostri bambini le fiabe dell’anno nuovo, trovate in questo post quelle pubblicate sul blog
Anche io d’ora in avanti!
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Molto carina la leggenda🙂
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Davvero. Guarderò i merli con altri occhi…
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