La poesia che ho scelto oggi, PENSIERO D’APRILE, di Ada Negri, non segue il ritmo di stagioni e mesi, avrei dovuto pubblicarla più avanti, ma in questi giorni così strani, così diversi da tutti quelli che abbiamo vissuto finora (almeno per chi non abbia ancora dovuto affrontare grandi battaglie), giorni sospesi li abbiamo chiamati, il ritmo delle stagioni non basta, ed ecco, voglio seguire un ritmo diverso, il ritmo della speranza. L’affermazione della poetessa che la vita è bella perché c’è, perché di giorno in giorno, di secondo in secondo, avviene. E avviene ora, non quando tutto andrà bene.
Scrive Luigi Giussani, il più grande educatore io abbia mai conosciuto, su Ada Negri, in “Le mie letture”, che la sua intuizione più grande è stata la percezione di
“…un amore senza ritorno, dell’amare senza essere amato. Ma è impossibile! Ed è proprio l’esistenza di questo “impossibile” che le fa dire, come direbbe il Caligola di Camus: l’impossibile c’è!…” e poco oltre scrive, “… Un impossibile c’è, quindi Dio c’è”.
E davanti a questa affermazione, che io condivido da sempre, ognuno di noi, di voi, oggi, proprio ora, domenica 15 marzo, in piena emergenza nazionale, mondiale, ci deve fare i conti, ponendosi una domanda sul senso della vita.
Nella bellezza immediata del primo verso di questa poesia, c’è già tutto.
Eppure è bella, anima mia, la vita. Eppure, cosa c’è dentro questa congiunzione: quanti dolori, sconfitte, delusioni, guerre, coronavirus, speranze deluse, ne parlerà qualche verso dopo. Eppure, sembra impossibile ad un uomo dirlo oggi, ma Eppure è bella, anima mia, la vita. Ricordatelo tutte le volte che leggerete una poesia di Ada Negri: l’impossibile c’è. Che poi è lo stesso motivo che mi fa leggere e proporre le fiabe.
Dedicata alla mia amica Raffaella che oggi compie 50 anni e alla mia amica Marta che ne compie … di più. Ad Antonio che ” in una riga questa poesia suscita tanto”. E a tutti i bambini, e le mamme e i papà, e i nonnini, che vorranno imparare a memoria queste belle parole, piene di speranza e primavera
PENSIERO D’APRILE
Eppure è bella, anima mia, la vita:
non fosse che pei giorni in cui le foglie
giocano a quale per la prima spunti sui rami;
e tu le vedi, così tenere e trasparenti,
che ti s’apron l’ali nel rimirarle.
Come puoi del mondo tante cose sapere,
e non sapere come fa la fogliuzza
a tornar verde entro la scorza,
ad affacciarsi,
e tutta nova ridere al sol che la richiama?
La strada lunga che t’importa,
e l’essere strappata alla speranza
che più cara ti fu,
tradita da chi più fedele credesti,
se goder sempre t’è dato di questa gioia?
E tu la sai ben certa nel giusto tempo:
ché non fu mai l’anno senza vicenda di stagioni,
e mai fu senza fronda il giovinetto aprile.
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Marta compiere gli anni in questo marzo, marcato da sigillo divino, necessita la dedica di una poesia come questa!
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Grazie!!!! Marta
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