Le tre piume, dei fratelli Grimm. O del destino che bussa alla porta in maniera un po’ particolare, inedita e misteriosa. Chi sarà pronto ad aprirgli la porta, anzi la botola? I due grandi, intelligenti e avveduti o il più giovane, semplice, silenzioso e, per questo, ritenuto stupido, ovvero il diverso rispetto ai cosiddetti modelli da imitare, inadeguato come si sente ogni bambino o ragazzo che si rispetti??!! E’ il motivo del successo e della fama di questa fiaba tra tutte le età, ci si riconosce un piccolo principe di 3 anni, così come un giovane liceale.
Tre piume per conoscere il proprio destino di principi. Una vola a est, una a ovest, e se la terza si ferma a terra vicino a te? C’è un mistero nascosto che va scoperto in tutta la realtà, anche sotto i tuoi piedi, vicinissimo a quella piuma che si ferma proprio lì vicino, e che avevi pensato fosse una gran sf…ortuna ( autocensura su quello che volevo realmente scrivere, ma intendo proprio quello!). Meglio avere occhi e cuore sempre pronti per riconoscere ciò che c’è, ciò che già c’è, proprio vicino a te. Oppure, da gran intelligentoni che si è, buttar via tutto quel che il destino ti ha donato, per reazione, e perdere il regno. Accettare il mistero nascosto in ogni cosa è proprio la prima magia, dietro cui se ne possono imprevedibilmente nascondere tante altre. Ne è costellata la tua strada per diventare re.

“Andate nella direzione in cui esse voleranno.” Illustrazione di R. Emmett Owen
LE TRE PIUME, DEI FRATELLI GRIMM
C’era una volta un re che aveva tre figli: due erano intelligenti e avveduti, mentre il terzo parlava poco, era semplice, e lo chiamavano il Grullo. Quando il re cominciò a sentirsi vecchio e debole e a pensare che la sua fine era vicina, non sapeva quale dei suoi figli dovesse ereditare il regno. Allora disse loro:
“Partite, e colui che mi porterà il tappeto più fine, diventerà re dopo la mia morte.”
E perché non litigassero tra loro, li condusse davanti al castello, soffiò su tre piume e disse:
“Andate nella direzione in cui esse voleranno.”
Una piuma volò verso Oriente, l’altra verso Occidente, mentre la terza se ne volò diritto e non andò molto lontano, ma cadde a terra ben presto. Allora uno dei fratelli prese a destra, l’altro se ne andò a sinistra e intanto deridevano il Grullo che doveva restarsene lì dov’era caduta la terza piuma.
Il Grullo si mise a sedere tutto triste, ma di colpo si accorse che vicino alla piuma c’era una botola. Allora la aprì, trovò una scala e scese. Giunto davanti a una porta bussò e sentì che qualcuno all’interno diceva:
Giovanetta verdolina
dalla secca gambettina
gambettina di cagnetta,
che vai su e torni giù,
fa che veda chi è laggiù.
La porta si aprì e allora egli vide un rospo grande e grosso, circondato da un nugolo di rospetti. Il rospo domandò quale fosse il suo desiderio. E lui rispose:
“Un tappeto che sia il più bello e il più sottile di tutti.” Allora il rospo chiamò uno dei suoi rospetti e disse:
Giovanetta verdolina
dalla secca gambettina
gambettina di cagnetta,
che vai su e torni giù
porta a me quella scatola laggiù.

La bestiola andò a prendere la scatola e il rospo l’aprì e diede al Grullo un tappeto così bello e sottile che non c’era nessuno al mondo capace di tesserne uno simile. Il Grullo ringraziò e se ne tornò a casa.
Gli altri due fratelli credevano che il più giovane fosse troppo stupido e che mai e poi mai avrebbe trovato qualcosa da portare.
“Perché darci la pena di cercare tanto!” si dissero, e presero i panni di lana grossa della prima pecoraia che capitò loro davanti e li portarono al re. Nello stesso momento anche il Grullo fece ritorno con il suo bel tappeto, e quando il re lo vide rimase stupefatto e disse:
“Di diritto il regno spetta al più giovane.”
Ma gli altri due non gli diedero pace, dicendo che era impossibile che il Grullo, senza giudizio com’era, diventasse re; e lo pregarono di porre un’altra condizione.
Allora il padre disse:
“Erediterà il regno colui che mi porterà l’anello più bello.”
Condusse fuori i tre fratelli e soffiò in aria le piume che essi dovevano seguire. I due maggiori se ne andarono uno a Oriente e uno a Occidente, mentre la piuma del più giovane volò dritta e cadde di nuovo vicino alla botola.
Lui allora ridiscese giù e disse al rospo che aveva bisogno dell’anello più bello del mondo. Il rospo si fece portare la sua grande scatola da cui trasse un anello così bello e sfolgorante di gemme che al mondo non c’era un orefice capace di farne uno così.
I fratelli più grandi, intanto, ridevano del Grullo che voleva trovare un anello d’oro, e così non si diedero molta pena, schiodarono un anello da un vecchio timone e lo portarono al re. Ma quando questi vide lo splendido anello che aveva portato il Grullo, disse:
“Il regno spetta a lui.”
Ma i due fratelli maggiori ripresero a tormentare il re, finché lui non pose una terza condizione e sentenziò che il regno sarebbe andato a chi avesse riportato a casa la moglie più bella. Di nuovo soffiò sulle tre piume, che volarono come le altre volte.
Allora il Grullo si recò per la terza volta dal rospo e disse:
“Devo portare a casa la moglie più bella.”
Il rospo rispose:
“Però! La moglie più bella! Non è a portata di mano, ma tu l’avrai di certo” e gli diede una rapa svuotata a cui erano attaccati sei topolini. Tutto triste il Grullo disse:
“E che cosa me ne faccio?”
“Mettici dentro uno dei miei rospetti.” Il ragazzo allora ne prese uno a caso e ve lo sistemò, e immediatamente il rospetto si trasformò in una bellissima fanciulla, la rapa in una carrozza e i topolini in sei cavalli.
Il Grullo baciò la fanciulla e sfrecciò via con i cavalli per portarla al re.
Giunsero anche i fratelli, che non si erano dati alcuna pena di cercare una bella fanciulla e avevano preso le prime contadine che avevano incontrato. Quando il re le vide, disse: “Dopo la mia morte il regno toccherà al più giovane.”
Ma i due fratelli maggiori cominciarono a urlargli nelle orecchie:
“Noi non possiamo accettare che il Grullo diventi re” e chiesero che la scelta cadesse su quello la cui moglie fosse riuscita a saltare in un cerchio appeso al centro della sala. Essi pensavano:
“Le contadine sono abbastanza robuste, ma l’altra, che è più delicata, saltando si ammazzerà”.
Il vecchio re accordò anche questa prova. Le due contadine saltarono e riuscirono anche a passare attraverso il cerchio, ma erano così sgraziate e pesanti che caddero a terra e si ruppero braccia e gambe. Poi fu la volta della bella fanciulla che il Grullo aveva portato con sé e che saltò leggera come un capriolo.
Allora ogni protesta ebbe fine. Il fratello più giovane ebbe la corona e regnò a lungo e con grande saggezza.

Utile
- Se volete scaricare e stampare la fiaba dei Grimm in PDF. Le tre piume
- Se vi piacciono le fiabe dei tre fratelli, in cui il più piccolo, semplice e buono, è preso per stupido, tema molto presente nelle fiabe, nel blog trovate anche Gianbabbeo di Andersen, e Cigno, appiccica!, di L.Bechstein, tutte e due molto divertenti.
- Trovate le fiabe dei fratelli Grimm e tutte le altre fiabe alla pagina Elenco fiabe, leggende e racconti
- Vi suggerisco un libro fatto negli anni di collaborazione con la casa editrice Lindau, un giralibro, che si volta e rivolta, con due fiabe dei Grimm, questa de Le tre piume e Il principe ranocchio o Enrico di Ferro. Una bellissima edizione adatta soprattutto ai bambini piccoli. In questo post lo presentiamo con una lettura fatta dal mio Giovannino.
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