2020. Le donne e gli uomini non vollero dimenticare

La grande famiglia di MammaOca non ci sta al gioco della dimenticanza. 2020, anno duro, difficile, bello e feroce… e noi ringraziamo. Sì un po’ lungamente ringraziamo, siamo tanti.

Tutto è cominciato con il Time che, a far da altoparlante al vecchio comodo mondo occidentale, dichiara il 2020 “l’anno peggiore di sempre”, un anno da dimenticare ripetono gli altoparlantini, e io che, pensando ai due anni di prigionia di mio padre e al libro di Guareschi (La Favola di Natale) appena riletto come ogni anno a Natale, mi imbestialisco per un’affermazione fatta senza memoria e senza riguardo. Anche se, a dirla tutta, i due Giovanni, papà e Guareschi, l’avrebbero dominato di senso un anno come il 2020, non avrebbero giocato alla dimenticanza, avrebbero sofferto e lottato con gli altri, e agito con bicchieri mezzi pieni di azioni e speranza.
E per non far cadere la cosa, perché non chiedere a familiari ed amici, bambini, ragazzi e grandi, cosa salvare, cosa non dimenticare e apprezzare di questo 2020? Di cosa ringraziare il Cielo? Tra parentesi, l’avrei anche fatta cadere la cosa, per starmene a leggere sul divano i miei nuovi libri, ma come si fa quando ti arrivano queste risposte, ti puoi solo commuovere e muovere, è un dovere, per condividere e testimoniare, sì testimoniare un altro mondo nel nostro mondo.
L’esigenza di rispondere, la voglia di affermare un bene e un bello possibile che non rinneghi e dimentichi la sofferenza, la tristezza, la malattia e la morte stessa, mi hanno troppo stupito, c’è ancora speranza per questo vecchio mondo. E comunque, e lo capirete alla fine di questo lungo articolo, e anche in quello di domani
Sì, lo voglio dire ancora una volta… si fa tutto per i bambini.

Abbiate pazienza e concedetemi di usare il linguaggio di MammaOca
Alla fine di quell’anno 2020, difficile e duro come lo erano stati gli anni dei loro nonni e padri, ma che loro non avevano mai visto, loro che erano abituati alle vittorie della medicina e della scienza, loro che ormai erano arrivati a vivere fino ad età impensabili fino a pochi anni prima, impensabili per i popoli del sud del mondo, loro che avevano tutto, che il progresso era tutto e se parlavano della natura era per difendere qualche pezzetto e non per viverci dentro, loro che davano per scontato tutto quello che avevano e che proteggevano i loro figli dal male, ad ogni costo li proteggevano dal male, e dal bene che ne può nascere e che si può vedere e vivere. Ecco, alla fine di quell’anno che qualche grosso altoparlante voleva far dimenticare trasmettendo nell’aere terracqueo canzonette e fini ragionamenti, ecco loro, le donne, gli uomini e soprattutto i bambini si chiesero cosa ricordare e cosa dimenticare, sollevarono lo sguardo e guardarono i figli, la loro famiglia, il loro lavoro, il mondo, alle volte sollevarono lo sguardo fino al Cielo e… non vollero dimenticare.

O il Monterosa che si specchia nel lago

STRAORDINARIO QUOTIDIANO
È quasi un coro che arriva da ogni dove questo: Quella patina di ovvio e scontato che ci copre gli occhi, nel tempo che non ci siamo scelti, nel tempo che nessuno avrebbe voluto vivere, assurdamente, prodigiosamente si scioglie, e ci fa vedere lo straordinario nascosto. Come si guardasse per la prima volta, con occhi stupefatti e riconoscenti… come bambini.
LA NATURA NELLA SUA BELLEZZA DI POTENZA E SENSO, COMUNIONE  E…PROVOCAZIONE
Il primo effetto quell’anno dell’aprire gli occhi, fu la scoperta del mondo, non il Mondo, ma quello che si vedeva appena fuori la porta di casa, alle volte solo dalla finestra. Il posto dove si andava sempre in vacanza da anni e anni fu quasi una meta esotica, l’erba del vicino era bella e frequentabile.
Iniziò a parlare Luisa e fu subito, a seguire, una cascata di risposte di amici, sorelle, fratelli, figli e figlie

e vidi …
subito fuori la mia casa, impronte di scoiattoli

e la stupefacente stella cometa sul sagrato della chiesetta in montagna

E la Madonnina bianca

Rimanere bloccata con alcune amiche in Trentino Alto Adige e vedere il colore delle Dolomiti al tramonto, appena prima dell’inizio di tutta questa pandemia. Perché la bellezza fa sperare.

A casa di MammaOca e tra tutti i suoi amici e familiari la Sardegna di sempre diventò a maggio la meta ambita e sognata perché sembrava impossibile. Quel posto familiare non fu scontato. E ognuno di voi pensi al suo posto del cuore.

Per essere potuta tornare anche quest’anno in Sardegna.  

Nella mia cara Sardegna

i tramonti

su Marinedda

Il tramonto più bello di sempre su Marinedda. 30 agosto 2020

Non è stato scontato fare il bagno tra le onde di Rena Bianca con le mie sorelle

E Cala Sarraina.. che tutti mi avevano descritto come una palude… invece… per fortuna c’è Luigi

Anche l’esiliato in Sardegna ebbe da dire qualcosa

Ho visto il mare de Li Feruli e relativa spiaggia a perdita d’occhio e senza nessuno, sia d’inverno sia di primavera, sia d’estate sia d’autunno. Di cosa mi dovrei lamentare se non che di 2020 ce n’è solo uno?

E tutti perdonarono lo squalo che alberga in lui e deve sempre provocare

E gli altri posti del cuore, quest’anno come non mai, non è stato così scontato esserci.

Abbiamo visto il mare e la montagna più belli che mai.

Andare a San Galgano dopo tanti anni e scoprire il mistero di un cielo azzurro che ho fotografato dalle bifore della chiesa…sentirmi in Toscana nelle mie radici più profonde e finalmente buone.

Per l’esperienza più bella e mistica di sempre: cucinare e mangiare gli arrosticini in mezzo a Campo Imperatore al ristoro Giuliani.

e per i bambini, le vacanze al mare, che quest’anno sono state anche più intense dello scorso anno e l’unico periodo dell’anno in cui abbiamo fatto escursioni, gite, tuffi e immersioni…

e i cervi … mai visti prima

e la neve…
quando è inverno arriva la neve, ed è arrivata, nonna

E qualcuno alza gli occhi al Cielo

Grazie o Dio per il mare

L’AMOR CHE MOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE

Lo straordinario quotidiano si muove anche sui sentieri dell’amore
e così, mentre gli altoparlanti terraquei si lamentano delle costrizioni all’amore libero, qualcuno, 25enne, può ancora innocentemente accettare come positivo il desiderio, e salvare  

l’amore a distanza che cresce e ogni giorno è dono

E c’è chi ammette cose che fino a ieri sarebbe stato mission impossible

5 anni con Antonio… è già un miracolo così …

E chi, maschio quattordicenne, vede come evento che si eleva sulla durezza dell’anno, e delle sue credenze

… Che mia sorella ha ricevuto l’anello di fidanzamento

E la gratitudine amorosa su tutto

Posso solo essere grato, in questo anno così impegnativo e pieno di difficoltà, ( è un infermiere di terapia intensiva che scrive) di aver avuto sempre te ed il tuo sostegno a mantenermi con i piedi per terra e il cuore verso il Cielo. Grazie per avermi donato sempre la forza per affrontare tutto.

E cogliere l’amore dei nonni, più dei nonni stessi.

Io rimango stupito ogni volta dello sguardo aperto e pieno di amore che i nonni A. e L. hanno sui nostri bambini. Questa cosa, soprattutto quest’anno, è maturata ancora di più dentro di me. Quando ci penso mi vien da dire grazie. Garantisco che non è una cosa cosi scontata vedere due persone completamente estranee, anche rispetto alla mia storia, implicarsi in un rapporto “nonnesco” con due bambini acquisiti (in affido). Per la loro vita sarà sicuramente incisivo. Sono proprio esempio di un rapporto con il Mistero coltivato con cura e nel silenzio e dove solo chi guarda con Amore riesce a notare. Un rapporto di cui solo Dio ne conosce i frutti. I nonni sono proprio accoglienza anche se un po’ pensionati. 🙂 Ovviamente oltre alle zie, e a tutti quelli che ci circondano in momenti così belli e difficili.

FAMIGLIA OVVERO INSIEME SI PUO’ AFFRONTARE LA QUIETE E LA TEMPESTA

Come è duro vivere da soli e ricordò la spesa di quell’uomo, una carota, una mela e un etto di prosciutto. E quest’anno? E ringraziò per la sua famiglia.

Del tempo rilassato e tempo felice trascorso in famiglia soprattutto con i figli più grandi con i quali non sarebbe stata pensabile una convivenza così lunga.

Della compagnia della mia famiglia.

Della convivenza stretta con la famiglia, marito e figlio grande; condivisione del tempo del lavoro, studio e soprattutto del tempo libero con riscoperta di grandi giochi in scatola!

Dei giochi insieme in famiglia

E i bambini felici perché… possiamo mangiare tutti insieme.

E qualcuno rivolse al Cielo il suo ringraziamento

Innanzitutto ti ringrazio o Dio per mio marito, (infermiere) che in quest’anno con fatica e tenacia si è speso per tutti quelli che sono stati male in ospedale e senza far mancare mai la sua dolce presenza a noi della sua famiglia.

L’infermiera Mignolina

… E ringrazio per la mia famiglia e per i volti cari (essenziali), che mai come in questo periodo e questa quarantena ho riscoperto come casa e familiari. Vedere quello che succedeva in ospedale ai tanti colleghi che son stati da soli per tanto tempo o che già nella normalità vivono da soli, … e rendersi conto di quanto è prezioso che torni a casa e c’è qualcuno che ti aspetta, e che sono roccia su cui puoi poggiare e ripartire, sempre, e che non lasciano perdere nulla di te. 

IL LAVORO EDIFICA LA GRANDE CASA COMUNE

In quell’anno tutto fu più difficile e duro, il lavoro a tanti mancò, qualcuno se ne rese conto e ringraziò di quel che aveva.
La maestrina

Ringrazio di aver potuto lavorare, non costretta a casa. E di vedere il sorriso e la gioia dei miei bambini che mi ridestano anche nelle giornate più faticose.

L’infermiera Mignolina. Scusate il suo rozzo linguaggio che non ho voluto modificare e quando leggerete ai bambini questo che più che un articolo sta diventando un memoriale, (ma come si fa a saltare qualcosa), semmai traducete il passaggio.

Io ringrazio perché finalmente ho iniziato il lavoro più bello del mondo, nell’anno più di merda che potesse esserci (thanks for all) ma che comunque è uno dei pochi posti in cui dico “non c’è posto diverso in cui vorrei essere ora”. Insomma quando hai il presentimento che sei proprio nel luogo dove sei stato chiamato, ecco qui ce l’ho.

E anche lo zio d’America disse qualcosa di edificante su quel tremendo anno, lui che aveva un ristorante nella baia di san Francisco, 5 dipendenti e la chiusura di qualche mese.

Mi ha colpito la risposta del governo, sia federale che locale, nel cercare di aiutare il più possibile a passare questa crisi. Mi ha fatto capire che magari non sono proprio tutti dei villani.

Agli italiani sembrò una cosa un po’ strana, ma lì era l’America dei prestiti a fondo perduto e a interessi irrisori e non della decima bici da possedere con il gioco del tris.

TEMPO SOSPESO E DILATATO

Tutti, ma proprio tutti, si resero conto che il tempo non si muove secondo criteri del tutto oggettivi, così come la scienza d’altronde, fecero i conti con cose impreviste, tempi imprevisti, a volte sospesi, a volte dilatati, tempo di desiderio acuto. Fecero i conti con il silenzio delle strade, della natura, … e non dispiacque loro. Perché ascoltarono di nuovo gli uccellini cantare, le rondini fare gare di volo e i gabbiani fare evoluzioni, (solo per stupirmi ho immaginato), e in silenzio poterono ascoltare il loro cuore. Non potendo essere di nessuna utilità né a scuola, né in ospedale, né in smart working, fecero quel piccolo gesto di pellegrinaggio e preghiera, guardando il mondo con lo sguardo di quella madonnina. 100 giorni di piccolo gesto quotidiano, senza tempo, per ognuno, per tutti.

Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza


Si dettero da fare per non rimanere sempre davanti ai computer, si fecero smart coltivando orti cittadini e condivisi, essiccarono cachi e mele da condividere con gli amici, impararono a fare gnocchetti sardi ed ebbero finalmente il tempo di rifare tutte le fughe del muro di 10 metri.
Cominciarono a leggere, meglio cominciarono a leggere libri che nessun altoparlante imponeva loro. Pensarono che I promessi sposi non era poi …sta pizza, anzi leggeva proprio quel 2020, era ironico, era nuovo e moderno, e sottolineava che insieme al male si erge sempre il gesto buono di uomini liberi. Libri che davano speranza. (ognuno avrà i suoi pilastri dell’anno. Se devo continuare, la colonna sonora di quell’anno fu la sinfonia 7 di Beethoven, potente, commovente, struggente e assurdamente ispirante).
Scoprire Pasolini mi impone di scrivere la signorina G.

Ma qualcuno fu più smart di tutti …. E fece un bambino

… si fa tutto per i bambini

MAESTRI E STUDENTI

Molti avevano a che fare con la scuola, erano studenti o genitori o professori, e tutti fecero scoperte straordinarie nella loro quotidianità. A rinfrescare il rinnovarsi di quell’alleanza, sempre un po’ bistrattata, del patto educativo.
I genitori che potevano assistere di nascosto, qualche volta un po’ invadenti, qualche volta beandosi, alle lezioni

L’emergenza mi ha confermato (Ne avrei fatto a meno, sia chiaro, mi sarebbe bastata la parola!) l’eccellenza delle scuole dei miei figli… chissà se come secondo o terzo fatto positivo (dopo lo stravacco!) anche i miei piccoli misantropi potrebbero riconoscere, non dico lo sguardo dei prof, ma almeno l’efficienza delle loro scuole? Non so…

Questo 2020 lascerà anche uno sguardo nuovo su alcune cose che prima erano scontate come ad esempio la bellezza dell’esperienza scolastica per i nostri figli, tante volte sottovalutata e invece così centrale nel percorso di crescita dei ragazzi. Senza il rapporto con i coetanei e con i professori, i ragazzi crescono per metà…manca loro una parte importante del cammino.

La didattica a distanza ci ha permesso di spiare la scuola dei nostri figli e sorprendere la straordinaria statura umana dei loro insegnanti…soldi ben spesi quindi! (questi adulti dell’altro mondo si intestardiscono a scegliere scuole da pagare)

Apprezzabilissimo da tanti, se non tutti, l’essere esentati dall’andirivieni pomeridiano per accompagnare i figli alle attività.
E anche la sveglia un’ora dopo del solito (lasciando più tempo per leggere la sera)

A riprova del fatto che il tempo dilatato e sospeso prevede più la noia che la frenesia.
Una mamma- maestra

Ho ammirato la forza di volontà e il coraggio delle persone consapevoli, sia grandi che piccoli, quello di mia figlia, che studia con metodo anche se non va a scuola da mesi, dei miei alunni che hanno trovato un mucchio di motivi per ridere e stupirsi con la DAD.

E gli insegnanti che

Prima facevo l’appello solo se avevo la prima ora.  Durante la DAD l’ho fatto ogni volta che avevo lezione. Li chiamavo, scandivo bene il nome di ciascuno, per farli sentire presenti, per dirgli io ci sono e ti guardo.
Si entra nelle loro case, ed entrare nelle case è come entrare un po’ di più nelle loro vite. Allora ti accorgi di chi fa una settimana dal papà e una dalla mamma, di chi ha il fratellino piccolo che non ti molla un secondo, di chi, figlio unico gioca con un criceto per sentirsi meno solo, di chi al posto di una scrivania ha una postazione da scienziato della Nasa con tanto di microfono sospeso, sedie in pelle, cuffie Wi-Fi, PC super, più tablet etc ma non per la scuola ma per giocare meglio alla PlayStation.

Ringrazio di fare il lavoro più bello e ringrazio dello sguardo vivo dei bambini a scuola

Il più smart di tutti i prof pensò bene di imparare dai suoi studenti

I giovani, tutti i giovani, anche i bambini, ma soprattutto i giovani, hanno scoperto delle risorse che non pensavano di avere. E noi adulti abbiamo imparato tanto da loro.


E gli studenti, i giovani, i ragazzi, i bambini, brillarono
In furbizia accurata che conciliava la nostalgia della presenza con la comodità della poltrona

Che bello alzarsi, andare alla scrivania ed essere già a scuola.
E che bello il gruppo studio/amiche del cuore in videocall (perenne!)

E i giochi in chiamata con le amiche

E visto che le classi non possono stare insieme, c’è meno casino

Ma adesso fateci tornare a scuola, siamo giovani, forti, possiamo arrivare a scuola a piedi, in bicicletta e anche in skate. Vogliamo vedere i nostri amici, e non averne solo il desiderio.
E vogliamo forse dimenticare che, insieme alla scomodità e tristezza di tante cose mancate è emerso un lampo che ha fatto guardare ai prof come maestri?
Qui il mitico Giovannino, orgoglio del suo nonno in Cielo, classe “Maturità Covid” altrimenti detta, prendere una maturità un po’ così e farla diventare mito, una avventura da raccontare per anni.

Una cosa indimenticabile del 2020 è stata compiere gli ultimi passi di liceo guardando i volti felici dei miei professori, i volti di chi desiderava tanto essere presente all’ultima prova del loro alunno. Oserei dire: come un re che nella battaglia non si nasconde tra le ultime fila del suo esercito, ma sta con i suoi soldati, anzi sta di fronte a loro e li guida. (Le letture ispiranti come Il Signore degli Anelli lasciano il segno).

E cosa scrive qualche studente al mitico prof Ori che osa compiere i 30 anni in piena pandemia?

Buongiorno caro prof. Oggi è un giorno speciale per la nostra classe. È il 3 dicembre ovvero il giorno del suo compleanno. Per questo grande giorno avremmo sperato di festeggiare in un modo migliore. Nonostante questo le vorremmo far passare una giornata allegra e spensierata. Anche se non lo sappiamo dimostrare le vogliamo un gran bene. Speriamo che lei ce ne voglia come quanto gliene vogliamo noi. La ringraziamo per la sua pazienza, la voglia di insegnarci sempre cose nuove, nonostante i molti compiti e le tante verifiche, e non dimentichiamoci le mille sagre dell’uva (ehi voi, siamo alla sagra dell’uva? Diceva sempre il prof Ori). Riesce sempre a non farci annoiare. E per questo la ringraziamo. Alcuni di noi la considerano un idolo o meglio dire il nostro idolo. Non la dimenticheremo mai. La ringrazieremo per sempre, soprattutto per il supporto che ci da tutti i giorni. Fine, applauso (tutti insieme) e firme

SGUARDO VERSO L’ALTO O DELLA GLORIOSA SPERANZA

In tanti ricominciarono a porsi domande di senso e di fede, a volte furono “costretti”, perché non ci capivano più niente, a volte urlando contro il cielo a volte affidandosi. La fede fu messa alla prova, la carità, quella gli uomini sono sempre stati in grado di praticarla, i gesti di carità si moltiplicarono ed erano sempre commoventi. Gli uomini agirono, sempre sperando anche contro ogni speranza, e questa fu la scelta migliore.

Sicuramente non dimenticherò l’esperienza faticosa della malattia che è entrata subito in casa nostra a marzo ma che alla fine ha portato con sé tante grazie, come ad esempio la scoperta della efficacia della preghiera che non fa mai sentire soli… Per noi, ad esempio, è stato un mezzo attraverso cui abbiamo consolidato il rapporto con amici che ci hanno accompagnato e ci accompagnano tutt’ora nel cammino di fede.

SENZA IMPREVISTO CHE VITA È?

La vita da comoda che era divenne un imprevisto continuo,

E ci fu chi, forse non dovrei dirlo, non è proprio un esempio positivo, ma è sicuramente un esempio di ragazzino 14enne, vide nell’imprevisto di un incendio in cucina provocato dalla madre, un fatto memorabile in un anno memorabile.
E la nuova tifosa da curva

Evviva per l’imprevisto e meraviglioso Milan. Un Milan fatto di giovani con un padre Pioli e padre Ibra ad educarli. Un Milan che ha iniziato a vincere quando gli stadi erano vuoti, un Milan che ha stupito e che ci ha fatto godere la gioia dell’imprevisto. Per l’Atalanta, che seppure sia stata gloriosa in un anno sbagliato ha fatto sperare. 

e dato che, e questo lo sanno tutti, quando il gioco si fa duro solo i duri continuano a giocare, ci fu chi, quando finalmente la neve scese, bianca e desiderata, invece di lamentarsi di non poter sciare …

Che bello
…al posto degli sci abbiamo usato le ciaspole!

Era una bambina… chi ha orecchi per intendere intenda.

E intenda bene perché domani è un altro giorno e un altro anno e la speranza sempre ricomincia, come i bambini. E ve li farò vedere, per ultimi, perché primi. Perché noi … si fa tutto per i bambini.
Leggetelo qui 2021. E per primi vennero i bambini

Pare che abbiamo scatenato un putiferio. Tanti altri avrebbero risposto, perché, come dice l’amica Valeria, una delle grandi differenze quest’anno è proprio questa: il bisogno di senso. Tutti, ma proprio tutti, si sono trasformati in domande ambulanti. Quindi se volete, potete lasciare la vostra personale risposta, contributo e domanda nei commenti.

9 risposte a "2020. Le donne e gli uomini non vollero dimenticare"

  1. dalla maestra Laura.
    Nei lunghi periodi trascorsi in casa in quest’ultimo anno, ho provato il desiderio di riallacciare vecchie amicizie e conoscenze dei miei anni passati nei cantieri in Colombia e in Iran. Ben 45 anni fa ho insegnato nella scuola italiana dei cantieri…che cosa ne era stato dei miei alunni, delle loro famiglie e degli amici che hanno condiviso con me quell’esperienza? Ricerche, passa parola, piccole tracce e…l’emozione di ritrovare un buon numero di “dispersi”! Una delle tante gioie del 2020!

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  2. Cara Annalena, grazie! Per le testimonianze (tua e di tutti gli altri). C’è proprio bisogno di uno sguardo positivo sul tempo che viviamo, perché il mondo è stato ed è visitato e pervaso dalla Sua Presenza. Un grande abbraccio!

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  3. Grazie per questo bellissimo articolo cosi vero!! Come è importante cogliere il tanto di bello e di nuovo che ha portato nelle nostre vite quest’anno sicuramente tribolato ma pieno di occasioni …. oserei dire “educative” se guardate con gli occhi curiosi di chi si lascia interrogare dalla realtà. Per questo nuovo anno che inizia il mio augurio è che permanga questo desiderio di imparare sempre qualcosa di buono da quello che accade.
    BUON 2021!!

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