Aspettando l’8 marzo con la Regina Teodolinda, e… la colomba di Pasqua

Pubblichiamo oggi il Podcast della quarta storia del libro Aspettando Pasqua Il prodigioso duello. Si intitola La leggendaria storia della colomba di Pasqua, ed è contenuta nel libro (in cerca d’editore), La grande avventura di Teodolinda, regina dei Longobardi, scritto da Valeria De Domenico.

Ci avviamo verso l’8 marzo… che non osiamo immaginare dopo i monologhi di Sanremo e l* stregh* censurate di Dahl, cosa ci riserverà per la Festa alla Donna… ma ecco come Valeria ha introdotto il libro dedicato ad una Vera Grande Donna, la regina Teodolinda, e la leggendaria storia di San Colombano e della colomba di Pasqua.

di Valeria De Domenico
Per chi come me é piuttosto convinta che pretendere la parità di genere sia per le donne una concessione e non una conquista, dal momento che la donna  non è uguale all’uomo, perché ha qualcosa in più, l’8 marzo, Festa della Donna, giunge ogni anno un po’ a sorpresa e trova il mondo sempre più confuso sull’argomento.

Ad ogni modo, occuparci di donne e soprattutto di grandi donne ci piace, almeno quanto occuparci di grandi uomini (ma non quanto occuparci di bambini!).

Lo abbiamo fatto in molte occasioni con pubblicazioni come La grande avventura di Ludovica, contessa di Guastalla e in diversi post in cui ci siamo soffermate su figure quali Ada NegriGrazia Deledda, Teresa d’Avila, donne che non hanno fatto altro che mettere la loro lampada sul lucernario e farla splendere. Governatrici, fondatrici, educatrici, poetesse, sante, scrittrici. Sì, perché appellarle governatori, fondatori, educatori o scrittori ci sembra davvero riduttivo. Come svilente ci sembrerebbe spiegare alle bambine che per tutta la vita dovranno combattere per essere prese in considerazione (magari attraverso lettere ad alto tasso glicemico rivolte a se stessa infante!), quando il punto é avere qualcosa di davvero intelligente da dire e la vera battaglia é quella contro il Nulla, contro quella mancanza di senso che appiattisce tutto, toglie la Speranza e la sostituisce con il diritto. Questa battaglia la si può combattere anche a fianco degli uomini, povere stelle!, e le donne che lo hanno fatto – da regine, da operaie o da madri di famiglia – hanno spesso lasciato un segno nella Storia.

Di una di queste donne abbiamo raccontato la storia in un libro in attesa di pubblicazione. Si tratta di La grande avventura di Teodolinda, regina dei Longobardi. Un brano di questo libro fa parte della raccolta di leggende, racconti e poesie di Aspettando Pasqua Il prodigioso duello. 25 storie, più una, di intrepida speranza, il brano del primo mercoledì di Quaresima. Da oggi online il podcast, che trovate sulle maggiori piattaforme e anche qui sul blog nella pagina dedicata al libro, in cui Mariarosa Grieco lo legge da par suo.

Teodolinda, particolare, Cappella Zavattari

Per chi vive a Monza quella di Teodolinda é una figura familiare. Nata nel 570, morta nel 627, fu regina consorte dei Longobardi e d’Italia dal 589 al 616 e reggente dal 616 al 624. La sua vita é stata illustrata in un superbo dipinto realizzato in parte a fresco, in parte a secco, nella cappella del Duomo di Monza dai fratelli Zavattari a metà del 1400. Un dipinto che sembra un fumetto, tutto oro e caldi colori pastello, traboccante di dettagli: banchetti di nozze, abiti riccamente decorati, gioielli e persino confetti, – i primi confetti matrimoniali della storia! – e descrive incoronazioni, cacce, battaglie, apparizioni miracolose, la fondazione di Monza e la costruzione del Duomo.
I fatti risalgono, però, alla fine del VI secolo. Teodolinda, trovatasi quasi per caso sul trono di uno dei regni che più avrebbero influito sulla storia d’Italia e d’Europa, seppe guadagnarsi l’affetto del popolo e il sostegno della corte. Riuscì innanzitutto a ottenere, alla morte del primo marito, il diritto di sceglierne un altro che sarebbe diventato il nuovo re. Fece pesare la propria influenza sulle decisioni del consorte e, quando fu necessario, governò in vece del figlio.
Doveva essere una donna pragmatica: promosse, infatti, l’integrazione del popolo longobardo con quello latino, custode di una sapienza giuridica e amministrativa che sarebbe stato un peccato sprecare, ma soprattutto favorí la diffusione presso i longobardi, i quali erano per lo più ariani, del cattolicesimo. A questo scopo coltivò un’intensa amicizia con l’allora Papa Gregorio Magno e accolse nelle sue terre grandi figure di predicatori come il monaco Colombano, cui offrí sostegno per diffondere il vangelo e nutrire la fede nel popolo. Teodolinda fu una donna che amò molto gli uomini della sua vita, i mariti e il figlio, ma soprattutto amò la sua gente, che voleva, forte, operosa e cristiana.
Il suo destino, d’altronde, era, come si suol dire, scritto nel nome: Teodolinda deriva dall’antico germanico theud (popolo) e lind (tiglio, ovvero, per estensione, scudo), quindi “protezione del popolo”.

Come anticipato, all’interno di Aspettando Pasqua – per l’esattezza alle pagine 18-19- potete trovare il brano in cui si narra la leggenda della tradizionale colomba di Pasqua, che – ebbene, sì, anche quella! – é legata alla regina Teodolinda.

Del giorno in cui San Colombano, monaco pellegrino irlandese, incontrò i sovrani longobardi Agilulfo e Teodolinda e, secondo la leggenda, si verificò un fatto miracoloso che diede origine alla tradizione della colomba Pasquale.

Matrimonio tra Teodolinda e Agilulfo, Cappella Zavattari

E, dato che l’8 marzo si regalano mimose ecco quelle di Mammaoca

  • La mimosa è il fiore della resilienza, per la sua grande capacità di rinascere. Avevamo già scritto delle leggende su questo fiore che trovate qui. Leggende sulla mimosa

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