Carl Larsson, “Quando metterai il piede sulla soglia di questa casa, ti troverai tra gente felice.“
Chi ci conosce sa che, se dobbiamo parlare d’amore, è solo a quello autentico, vero, incondizionato, che guardiamo. Lo abbiamo fatto in diverse occasioni, perché le fiabe, non solo fiabe, ce lo rappresentano sotto molteplici aspetti. E cosa c’è di più bello che raccontarlo, rappresentarlo, farlo vedere incarnato e possibile?
Carl Larsson, il pittore svedese che con i suoi quadri illustra da sempre il nostro blog, e che è stato uno dei cardini del successo del nostro libro Aspettando Natale, racconta questo amore nelle immagini che ha dedicato alla sua numerosa famiglia, alla sua casa e al luogo dove ha vissuto.
E questo amore familiare e possibile vogliamo mostrarvi e raccontarvi.
Trovate i link che vi rimandano a tutto l’amore che c’è nel blog in fondo a questo post.


Questi quadri sono certamente un’espressione di tutto il mio amore illimitato per mia moglie e bambini.
Ecco come abbiamo incontrato questo meraviglioso artista e perché è nata una meravigliosa sintonia
di Raffaella Carnovale
Carl Larsson nacque a Stoccolma il 28 maggio 1853 in una famiglia molto povera. Cresciuto in un ambiente che nella sua autobiografia “Io”, dichiara, e descrive, essere “l’inferno in terra“, ma nello stesso tempo con “le favole fantasiosissime” della nonna, dapprima cominciò gli studi nella Scuola per Poveri, ma il suo maestro si accorse molto presto del suo talento artistico e lo raccomandò all’Accademia Reale Svedese delle Arti di Stoccolma, dove fu ammesso a tredici anni. Aveva riposto nella pittura tutte le speranze di una vita migliore.
All’età di 23 anni ricevette una medaglia reale grazie alla quale riuscì a partire per Parigi, che in quel momento, siamo nel 1880, era la città che chiunque volesse fare l’artista doveva visitare, per incontrare altri artisti e anche per provare a farsi conoscere. Con la pittura ad olio Carl non raggiunse nessun successo anche se fu grazie al suo talento narrativo che illustrò molti libri tra cui le fiabe di Andersen e successivamente ispirò la scrittrice Astrid Lindgren.
Fu proprio a Parigi che incontrò Karin, anche lei artista, che poi diventò sua moglie. Quando la conobbe, avvenne una svolta nella sua vita: abbandonò la pittura ad olio e cominciò a dipingere con gli acquarelli le sue opere più importanti.
Abitavano allora in una piccola località francese, un villaggio rifugio degli artisti che era un luogo idilliaco, ricco di alberi e giardini , di fiori e terrazze, dove Larsson poteva trovare molti stimoli alla propria arte “en plein air”, quella luce che diede tanto risalto ai suoi quadri ed ai colori che usava.
Uniti da un profondo sentimento e dalla comune passione per l’ arte, nel 1888, Carl e la moglie si trasferirono nel villaggio di Sundborn, in Svezia, dove il padre di Karin aveva donato loro una casa soprannominata “Piccola Hyttnäs”, piccolo cottage. La casa fu interamente rifatta con arredi e decorazioni originalissime tutte ispirate ai loro gusti pittorici; piena di piante e colori, influenzò successivamente il gusto per l’arredamento del popolo Svedese, precursore di uno stile di vita legato alla natura che ne decretò il suo successo e arriva fino a noi.
Ebbero sette figli che riempivano interamente le loro giornate. La loro casa si ampliò da 4 a 14 stanze durante la vita della famiglia a Lilla Hyttnäs.
Carl annotava tutto ciò che succedeva nella sua famiglia, nella casa in cui abitava, e più tardi nella fattoria che dopo alcuni anni annesse alla casa, attraverso acquerelli che hanno creato degli Album originali, sorta di diari narrati e dipinti, di cui il più famoso è La casa al sole.
“Quando metterai il piede sulla soglia di questa casa, ti troverai tra gente felice.“
Gli acquarelli ritraggono scene di vita domestica, felicità familiare, la gente del posto e i lavori dei campi, più in generale il contatto con la natura e il fluire delle stagioni.



Non era inusuale che Larsson dipingesse i giochi dei suoi bambini e i momenti di intimità quotidiana con grande delicatezza. Amava ritrarre i figli impegnati nelle abituali attività domestiche , quali il gioco e lo studio. Carl Larsson cercò di infondere nei suoi acquerelli la bellezza di una vita ” gentile e pacifica “, ricca d’amore, affetti, legami indissolubili.
“Potrebbe già essere una meta abbastanza degna, che gli uomini, attraverso la mia arte, possano capire come è bello un fiore a lato di un sentiero; come sono incantevoli le trecce di una ragazza accanto al suo piccolo collo rotondo, e i raggi del sole che toccano un nasetto…Ma bisogna realizzare queste immagini nel migliore dei modi, con gioia ed entusiasmo, con immensa fatica … ed il risultato finale deve essere una vittoria, non deve dare l’impressione della confusione o della stanchezza, deve illuminare chi lo guarda in modo liberatorio.”











Oggi la loro magnifica dimora, tante volte raffigurata negli acquerelli di Larsson, è un museo dedicato al ricordo dell’artista.
È possibile visitare il sito ufficiale di Larsson, programmare la visita alla sua casa e al suo giardino e cosi immergersi nei suoi colori e nella sua stupefacente visione del mondo: https://www.carllarsson.se/en/
Utile
Tutto l’amore che c’è nel blog è nei link che seguono.
- La vera natura dell’amore autentico. Nelle fiabe
- Se proprio dobbiamo parlare d’amore. Due fiabe
- #10 fiabe d’amore ai tempi del Covid
- E questo ispirante e reale tra Tolkien e la moglie Edith. Beren e Luthien di Tolkien. E dell’amore di Edith
- Ma se volete immergervi nelle “pene d’amore”, ecco la leggenda sulla canzone d’amore più triste e famosa di sempre, “Plaisir d’amour”. Chagrin d’amour, di Hermann Hesse.